Forza Italia, la rissa non si placa. Bianconi: “Toti racconta barzellette”
Forza Italia, la rissa non accenna a placarsi. Nonostante l’accelerazione nella politica di opposizione impressa da Berlusconi (e che dovrebbe ricompattare il partito), ogni giorno porta la sua polemica. Ad attaccare stavolta è il fittiano Maurizio Bianconi ( peraltro molto attivo, da qualche tempo, sul fronte delle schermaglie interne a Forza Italia).”Bisognerebbe che qualcuno spiegasse a Toti a che trasmissione televisiva partecipa. Avrebbe così saputo che stamattina era a La Telefonata di Belpietro e non su La sai l’ultima? . Infatti si è esibito in due barzellette”: così scrive in una nota scrive in una nota l’esponente toscano di Forza Italia.
Tra Puglia in bilico e “buoi scappati”
Quali sarebbero queste barzellette? “Nella prima – spiega il parlamentare – Fitto dovrebbe occuparsi (soltanto) della Puglia, dove per due volte di fila si è perso. Puglia dove ora invece, per vincere, Toti e quelli che si occupano di tutto, dopo aver combinato i noti disastri che hanno massacrato i nostri elettori hanno, come se non bastasse, epurato tutti i fittiani, cioè altre decine di migliaia di donne e uomini di centrodestra”. “La seconda dove chi ha perso 9milioni di voti (diconsi 9 milioni) non indovinandone una, e puntualmente venendo dopo e a buoi scappati sulle nostre posizioni, vorrebbe insegnare come si fa a vincere. Insomma senza faccia,senza pudore,senza dignità. Insomma Usi a servir ma non tacendo come dice il famoso motto ma parlando anzi straparlando e facendo tanti, anzi, troppi danni”.
Storace: “Renzi ringrazia per la rissa nel centrodestra”
La litigiosità dentro Forza Italia preoccupa vari esponenti del centrodestra per la cattiva immagine che lo schieramento offer agli elettori. “La rissa in Forza Italia fa sbadigliare; la lite nella Lega preoccupa; lo scontro a destra fa incazzare. Renzi ringrazia con affetto”. Lo scrive in un tweet Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.