Forza Italia, lo sfogo di Paolo Romani: «Non va bene niente»
Nessuno sconto al partito da parte di Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato. «Siamo divisi e litigiosi. Siamo riconosciuti solo per i litigi», ha detto Romani, intervenendo alla convention azzurra sulle comunali a Milano, poco prima del collegamento telefonico di Silvio Berlusconi.
«In Forza Italia oggi non va bene nulla»
«I peggiori di noi vanno in tv solo per dire stupidaggini. Dalle intransigenze stile Brunetta alla melassa a cui appartengo», ha proseguito il capogruppo a Palazzo Madama, secondo il quale «oggi non va bene nulla e da lì dobbiamo partire», magari attraverso «una cessione di sovranità» interna. «Dobbiamo imparare ad attivare un criterio di selezione ragionevole e razionale della nostra classe dirigente. Non diciamo che tutto va bene: oggi non va bene nulla e da lì dobbiamo ripartire e capire cosa vogliamo fare».
«Cedere sovranità interna»
Il capogruppo di FI al Senato quindi ha osservato che «alcuni grandi temi sono motivo di divisione: decidere se fare o meno le riforme, il problema della riorganizzazione del partito e poi non parliamo più dei contenuti». E proprio sul futuro del partito Romani ha lanciato una sfida: «Lo dico in modo soft, ci potrebbe essere una cessione di sovranità. Il problema c’è, lo dobbiamo affrontare. Se non lo affrontiamo noi, lo affronta qualcun altro». Infine, le alleanze. «Siamo sicuri che possiamo essere federatori come siamo sempre stati? Esiste ancora il centrodestra o quel sistema bipolare?», si è chiesto Romani, vedendo «grandi spazi» fra «il Le Pen versione italiana Matteo Salvini, che dice cose terrificanti» e «Angelino Alfano, che è il servo sciocco di Renzi». E una replica alle parole di Romani è arrivata da Giovanni Toti. «Oggi si è divertito a fare il rottamatore con i capelli bianchi e ci è riuscito anche bene», ha detto il consigliere politico di Silvio Berlusconi.