Gino Paoli scopre che la malagiustizia “uccide” e dà uno schiaffo alla sinistra
«Esiste solo un paese al mondo dove devi dimostrare di essere innocente, invece che lo Stato dimostri che tu sia colpevole. In Italia sei colpevole fino a quando non dimostri di essere innocente. Invece ti condannano già sui giornali, è così…». Gino Paoli, al centro di una indagine della Guardia di Finanza su alcuni conti in Svizzera, si sfoga così al telefono con un imitatore di Nichi Vendola, in uno scherzo in onda su La Zanzara su Radio24. Non ha peli sulla lingua e dà qualche dispiacere alla sinistra.
Gino Paoli e i giornali
«I giornali ci hanno marciato sopra», dice il falso Vendola. « I giornali – risponde Paoli – marciano sopra qualsiasi cosa. Questo è un popolo di odiatori e loro lo accontentano e basta. Io continuo a fare il mio mestiere e abbandono tutto il resto. Il mio mestiere sono quello che sono e non quello che dicono i giornali». Questa storia dei soldi in Svizzera è molto sgradevole, osserva il falso Vendola. E Paoli: «E’ una storia che si sgonfierà. È tutto più o meno regolare, non c’è niente che possa essere impugnato contro di me. Non è quello che sembra». Poi Gino Paoli torna ad attaccare i giornali: «I giornali non sanno di che cosa parlano, non scrivono fatti ma opinioni, sempre negative». «Anche quelli amici», osserva ancora il finto Vendola. «Mio nonno mi diceva – risponde il cantante – dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io». Che in verità è un proverbio popolare.
Quando di Berlusconi disse che…
Paoli scopre quindi che la Giustizia non è tanto giusta e che i processi mediatici criminalizzano. Una tesi un po’ berlusconiana. E questo darà un altro dispiacere alla sinistra, già “colpita” in un’intervista che il cantautore diede al Corriere della Sera, nei giorni in cui ci fu lo scandalo della trasmissione “politica” di Celentano in Rai, tra rock e lento. «La sinistra ormai non capisce più niente, con questa trasmissione hanno fatto un gran favore a Berlusconi che credo non sia né meglio né peggio di tanti che lo attaccano. E poi basta demonizzare Berlusconi».