I giovani tra shaboo, eroina e cocaina? Nessuno se ne frega, ecco perché

24 Mar 2015 13:54 - di Lando Chiarini

Seicentomila studenti italiani fumano (o hanno fumato) spinelli, 60mila assumono cocaina, altri 27mila “si fanno” di eroina mentre sono almeno 60mila si imbottiscono di allucinogeni, shaboo e “bombe” più o meno stimolanti. Un vero esercito di sbandati e tossicodipendenti cui se ne può aggiungere un altro, non meno ragguardevole quanto a numeri, di giovani che fanno uso di psicofarmaci senza prescrizione medica. È devastante lo spaccato emerso dal rapporto effettuato dal Cnr di Pisa in collaborazione con Espad Italia, ma non tutti sembrano accorgersene. Sommando le cronache dei due più seguiti quotidiani nazionali, Corriere della Sera Repubblica, si riesce a totalizzare appena un mezzo colonnino a pagina 23 del quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli.

Dallo shaboo agli psicofarmaci, l’allarme ignorato dai “grandi” giornali

Non c’è poi tanto da meravigliarsi: abbiamo o non abbiamo un’emergenza corruzione che ci toglie il fiato, che non ci fa dormire la notte, che ci costa 60 miliardi l’anno? E, allora, di che cianciamo? Dei giovani che si bucano? Ecchissenegrega! Di quelli che guidano “strafatti” e causano disastri? Nessun problema: la macchietta politico-mediatica sull’introduzione nel codice penale del reato di omicidio stradale è già in scena. Una volta aggiornata la legge sarà un piacere essere investiti sulle strisce pedonali o venire speronati da un paio di “sballati” di ritorno dalla discoteca. C’è l’emergenza corruzione, si diceva. E va affrontata, ci mancherebbe. Ma francamente preoccupa e disgusta questo clima da caccia alle streghe che soprattutto l’informazione sta creando saltando in groppa ad ogni inchiesta sveli cricche, appalti e collusioni.

Sull’emergenza corruzione clima da caccia alle streghe

Ma non è il merito della questione che interessa questi Savonarola 2.0: per loro è più importante gettare fumo negli occhi e mettere fretta al Parlamento (ovviamente, delegittimato). Sky Tg24 ha addirittura attivato un contagiorni per calcolare il tempo scorso dalla presentazione del disegno di legge che inasprisce le pene. Sarà un giubileo quando sarà finalmente approvata. Bustarelle e tangenti spariranno, come d’incanto. Apposta uno come Renzi, abile fiutatore del vento che tira, usa il numero uno dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, come uno scudo umano calandolo in tutte le situazioni “calde”: dall’Expo a Bagnoli, al ministero delle Infrastrutture. Non possiamo farci niente: l’emergenza delle emergenze è quella dei “colletti bianchi” (espressione capace di illuminare d’immensa intelligenza persino il più somaro dei somari) da sbattere in galera. Del resto sono loro gli epigoni infetti di quella “borghesia”, il cui solo nome risveglia antichi e mai sopiti istinti di rivincita in una sinistra capace sì di cambiare il terreno dello scontro ma non il nemico di classe. Aboliamo, dunque, per legge la corruzione e facciamo un balzo in avanti nelle classifiche mondiali. Ma non preoccupiamoci poi troppo del giro di soldi che muove la droga e come questi possano poi alimentare il circuito della corruzione. Lasciamo al loro destino questo milione e passa di giovanissimi che balla e si “sballa”. Anzi, per dirla con Guccini, «a culo tutto il resto».

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