I quotidiani del 16 marzo visti da destra. Dieci articoli da non perdere

16 Mar 2015 9:45 - di Renato Berio

Aperture che spaziano dalla politica all’economia sulle prime pagine dei giornali di oggi, lunedì 16 marzo, ma con grande attenzione alla strage di cristiani in Pakistan e alle parole di papa Francesco: è una persecuzione che il mondo nasconde. Spazio anche per la vittoria dell’ex magistrato Felice Casson alle primarie del centrosinistra a Venezia, per le fibrillazioni nel mondo sindacale dopo le ultime mosse di Landini, per la polemica sulla famiglia tradizionale che oppone Elton John a Dolce e Gabbana. Resiste sulla “prima” dei quotidiani romani anche la notizia del prossimo Giubileo della misericordia.

1) Toti: basta con i diktat della Lega e Alfano si allei ovunque con noi (Corriere della sera, p. 12)

Ragiona sulle alleanze per le regionali Giovanni Toti intervistato da Tommaso Labate e chiede a Salvini di smettere “di impegnarsi in una corsa solitaria finalizzata ad avere qualche briciolo di consenso in più. Deve cominciare a ragionare in un’ottica di coalizione”. Quanto ad Alfano dovrebbe allearsi con gli azzurri ovunque e non solo in Campania senza cedere alla tentazione di chiudere patti in qualche regione con la sinistra. Questo è appunto ragionare “in termini di coalizione”, cioè lavorare per una vittoria del centrodestra e per un’alternativa di governo.

2) Elton John a Dolce e Gabbana: siete arcaici (Corriere della sera, p.19)

Anche Elton John si unisce alla campagna per il boicottaggio di Dolce e Gabbana che hanno tuonato contro i “figli della chimica” e hanno difeso la famiglia tradizionale. Il cantante si è risentito: “Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono sintetici? Vergognatevi per aver puntato il vostro piccolo dito contro la fecondazione in vitro…”. Un’aggressione che Stefano Gabbana non ha gradito: “È un ignorante fascista”.

3) “Cambiamo o siamo finiti”, Landini sferza il sindacato. Gelo Cgil: si muove da solo (la Repubblica, p. 4)

Finché se la prende con Renzi, la Cgil tollera il protagonismo di Maurizio Landini ma le sue pretese di riformare il sindacato sono troppo: così i vertici della Cgil hanno smentito Landini e le sue affermazioni fatte a “In mezz’ora”, come racconta Paolo Griseri. La Camusso nulla sapeva dell’iniziativa di dare vita alla Coalizione sociale di Landini. Una smentita che suona come una presa di distanza mentre il governo appronta la sua contromossa: regolamentare per legge la rappresentanza sindacale.

4) Sprecopoli delle Regioni, Valle d’Aosta batte tutti (Il Messaggero, p.8)

Antonio Calitri racconta delle sorprese che si evincono dalla consultazione del sito Soldi pubblici, voluto dal governo, che permette ai cittadini di controllare le spese di comuni e regioni. Chi immagina il solito schema delle regioni virtuose al Nord e spendaccione al Sud deve ricredersi: le vere “sprecone” sono le regioni a statuto speciale: la Val d’Aosta ad esempio spende in convegni 5 volte di più della Lombardia, mentre il Friuli spende il doppio del Piemonte per le indennità missioni e rimborsi viaggi.

5) Come ha potuto scegliere il Matteo sbagliato e il suo gioco delle tre felpe? (Il Foglio, p.1)

Giuliano Ferrara si rammarica perché il suo “amico eterno” Silvio Berlusconi per un “capriccio” ha rotto l’alleanza con Renzi, “quarantenne serio, preparato, abile, simpatico, che gli assomiglia in tutto e per tutto” per puntare sul Matteo “sbagliato”, Salvini, un “poveretto che guida una coorte di bari e baristi che puntano alla liretta mentre la moneta unica europea va alla parità con il dollaro e fa felici produttori ed esportatori”. Come ha potuto farlo? Si chiede Ferrara.

6) L’euro più debole attira in Europa i capitali della Cina (Il Sole 24 Ore, p. 18)

Rita Fatiguso spiega che la moneta unica ha perso il 25 % sulla valuta cinese rispetto rispetto allo stesso mese del 2014. Ciò spiega perché nell’Ue nei servizi finanziari sono stati investiti più di 2 mld di dollari di provenienza cinese. Gli hub finanziari della Cina sono Londra, Francoforte e Parigi ma anche nell’agrolimentare i cinesi fanno affari: “l’olio italiano doc Filippo Berio comprato dagli shangaiesi di Brightfood è un precedente che farà scuola”.

7) Cinque milioni di euro. Con questi soldi la piovra araba sta comprando l’Italia (Il Giornale, p. 12)

Un’inchiesta di Angelo Allegri spiega che gli emiri del Qatar, Kuwait e Arabia saudita investono su tutto, dai quartieri all’alta moda. Da noi fanno affari ma nei loro Paesi foraggiano Hamas, i predicatori estremisti e una tv islamicamente corretta.

8) Il grido che bisogna ascoltare (La Stampa, p.1)

Enzo Bianchi commenta il j’accuse di papa Francesco sulla strage di cristiani in Medio Oriente che il mondo finge di non vedere. Va incrinato il “complotto del silenzio”: il sangue dei cristiani del Pakistan “grida l’unica fede cristiana con una forza e una risolutezza che il mondo non può continuare a nascondere”.

9) Quell’onorificenza al fascista che imbarazza il governo (La Stampa, p. 13)

Resoconto delle polemiche che stanno “imbarazzando” Palazzo Chigi per la medaglia in memoria conferita nel Giorno del Ricordo al fascista Paride Mori, del battaglione Bersaglieri volontari e poi inquadrato nell’esercito della Rsi, il quale combattè per frenare l’avanzata delle truppe di Tito sul fronte orientale. E il sottosegretario Delrio è già pronto a fare marcia indietro.

10) La scomunica del Pd su Marino (Il Tempo, p. 4)

Susanna Novelli dà conto del braccio di ferro già iniziato sul Giubileo tra il sindaco di Roma Marino e il suo partito, il Pd, che chiede una “super regia” per un evento che vede la Capitale impreparata. I renziani sono i più ostili a Marino mentre si vocifera già di una nota spese del Campidoglio per l’evento che ammonterebbe ad almeno cento milioni di euro. Ma per fare cosa?

Commenti