I quotidiani del 18 marzo visti da destra. Dieci articoli da non perdere

18 Mar 2015 9:38 - di Renato Berio

Le prime pagine dei quotidiani di oggi, 18 marzo, sono dominate da due argomenti: il caso politico del coinvolgimento del ministro Lupi nell’inchiesta sulle grandi opere e le elezioni in Israele. Spazio anche per il dibattito a sinistra tra Landini e Camusso sulla manifestazione del 28 marzo e all’annuncio di Nichi Vendola che vuole sposarsi e lasciare la politica.

1) Il giorno più lungo in trincea: “Non ho motivi per lasciare” (La Stampa, p.5)

Amedeo La Mattina racconta la giornata ad alta tensione del ministro Lupi che ha passato tutto il tempo a “passare ai raggi X” l’ordinanza che ha portato in carcere il supermanager Ercole Incalza e l’imprenditore Stefano Perotti. “Centinaia di pagine e alla fine Lupi può dire: non ho fatto nulla di illecito”. Poi l’incontro con Alfano che lo rassicura sulle dimissioni (ma Renzi le vuole anche se non le chiede ufficialmente) e l’annullamento della partecipazione a Ballarò.

2) Perché alla gogna preferisco Incalza (Il Foglio, p.1)

Giuliano Ferrara dice la sua sul nuovo scandalo: “Il trattamento di questa materia – scrive – è generalmente incivile, è esposto alle regole della gogna e della galera preventiva più che della giustizia, nasce sempre preceduto da guerre di lobby pettegole, non sai mai se l’indagine telefonica è origliamento o ricerca di prove certe”.

3)Il ministro ai dipendenti:non si accettano regali oltre 150 euro di valore (Repubblica, p. 12)

Sebastiano Messina racconta che il ministro Lupi un anno fa firmò il codice etico del suo dicastero che vieta di ricevere doni o benefici di valore superiore ai 150 euro.  Si tratta di regole che ogni dicastero ha dovuto adottare in base al decreto Monti sulla condotta dei lavoratori pubblici.

4) Camusso attacca Landini: è ambiguo e fa politica (Corriere della sera, p.26)

Lorenzo Salvia intervista la leader Cgil Susanna Camusso, che sarà con Landini alla manifestazione sul lavoro del 28 marzo ma avverte: “Il problema non è fondare una cosa e chiamarla partito oppure no. Si può chiamare anche birillo, ma se si basa su un programma politico generale, e si va oltre la rappresentanza del mondo del lavoro, diventa oggettivamente una formazione di ordine politico. E questo, come Maurizio sa, non fa bene al sindacato e ai lavoratori”.

5) Il cardinale Bagnasco: ora il popolo degli onesti deve reagire (Avvenire, p.6)

L’auspicio del presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, dinanzi alla nuova tangentopoli, è che la gente onesta reagisca “senza deprimersi”, continuando “a fare con onestà e competenza il proprio lavoro, ma anche protestando nei modi corretti contro questo mal esempio che sembra essere un regime”.

6) Vendola vuole sposare un uomo e diventare papà (Libero, p.9)

Dal 31 maggio Vendola non sarà più governatore della Puglia e intende voltare pagina: “Ora sogno le nozze e mi metterò a scrivere favole per bambini”. Il primo obiettivo sarà dunque sposare l’uomo della sua vita: Eddy Testa. Poi rifletterà “se affrontare la paternità o no”.

7) Ora i rom sparano alla polizia (Il Giornale, p.17)

In un articolo di cronaca si racconta di un conflitto a fuoco nel quartiere Zen di Palermo. Sfiorata la tragedia: i malviventi, due rom, viaggiavano a bordo di un’auto rubata e hanno risposto sparando agli agenti di un posto di blocco, uno dei quali è rimasto ferito. Paolo Granzotto commenta nella stessa pagina l’episodio osservando che si tratta di un far west figlio del politicamente corretto: possiamo – si chiede – dire che si tratta di uno zingaro delinquente o dobbiamo rispettare la loro “cultura”?

8) Uccise una donna a schiaffi, la condannano ai domiciliari (Il Messaggero, p.1 cronaca di Roma)

Una sentenza assai discutibile: è stata condannata a nove anni la ventenne iraniana Soheyla Razaeipur che un anno fa uccise un’anziana di 90 anni con uno schiaffo per uno scippo. La pensionata morì dopo tre giorni. L’iraniana presto potrà tornare libera perché nel frattempo le sono stati concessi gli arresti domiciliari poiché è diventata mamma (e ciò nonostante il parere contrario del pm).

9) Vita da Mattarella. L’eremita del Colle cancella Re Giorgio (Il Fatto, p. 8)

Fabrizio d’Esposito racconta come passa le sue giornate da Capo dello Stato Sergio Mattarella a due mesi dall’elezione, tra pranzi con vecchi amici, messa con i nipotini e lunghe telefonate al segretario di Stato vaticano Parolin. Alle otto e mezza è già al lavoro nel suo studio e legge i dossier che i collaboratori gli hanno preparato. E c’è già chi parla di “metodo Einaudi”.

10) Incontro segreto Tosi-Rossi per varare l’asse in Veneto (Il tempo, p. 10)

Carlantonio Solimene racconta dell’incontro “galeotto” tra Flavio Tosi e l’azzurra Maria Rosaria Rossi a “La Caffettiera”, a pochi metri dal Parlamento. Lei ha preso una tisana e lui un latte caldo. Hanno parlato della situazione del Veneto dove Forza Italia deve scegliere cosa fare: appoggiare Zaia e ridursi al ruolo di comprimaria di Salvini o scegliere Tosi per ridimensionare i trionfi salviniani?

 

 

 

 

 

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