I quotidiani del 20 marzo visti da destra. Dieci articoli da non perdere

20 Mar 2015 9:29 - di Renato Berio

I quotidiani di oggi, 20 marzo, danno grande spazio alla rivendicazione da parte dell’Isis dell’attentato a Tunisi e alle dimissioni del ministro Lupi. Nelle prima pagine richiami anche per l’eclissi odierna, per il braccio di ferro tra la Grecia e la Germania, per le regionali alle porte, con la sfida di Fitto a Forza Italia e il caso Liguria.

1) Noi, assediati e troppo timidi (Corriere della sera, p.1)

Un editoriale di Ernesto Galli della Loggia ricorda i doveri dell’Occidente dinanzi all’offensiva del fondamentalismo jihadista: “Naturalmente noi non siamo crociati né ci sogniamo di esserlo. Ma se per i nostri nemici lo siamo per il solo fatto di abitare questa parte del mondo, di aver dato vita a questa nostra civiltà. ebbene, allora dovremmo forse avere il coraggio di ammettere che quel termine comunque ci interpella. Che esso evoca una Croce da cui ci è impossibile dissociarci dal momento che essa è consustanziale alla nostra storia, a ciò che siamo e a ciò in cui crediamo”.

2) Per battere il terrorismo pacificare subito la Libia (Il Messaggero, p.7)

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervistato da Marco Ventura, spiega che i vecchi jihadisti si sono saldati con il Califfato. Secondo Gentiloni obiettivo dell’attacco era la Tunisia, prima ancora dei turisti, in quanto “esempio di Paese che dopo la primavera araba ha conosciuto un’alternanza di governi a guida laica e islamica. È questa collaborazione democratica lo spauracchio del terrorismo islamista”.

3) Il piano di Fitto per sabotare tutta Forza Italia (Il Giornale, p.1)

Adalberto Signore spiega le nefaste conseguenze di una candidatura in Puglia di Raffaele Fitto, in alternativa al candidato indicato da FI Francesco Schittulli: le conseguenze potrebbero allargarsi a macchia d’olio su tutta la tornata amministrativa. “Che Fitto abbia un suo peso in Puglia non è un mistero, tanto che i suoi danno per scontato che se davvero scendesse in campo  arriverebbe certamente davanti a Schittulli. In caso di scontro frontale però la pattuglia fittiana potrebbe sganciarsi anche in Veneto e Campania, le due regioni che il centrodestra conta di vincere…”.

4) Il naufragio dei centristi (la Repubblica, p.1)

Stefano Folli nel suo editoriale sottolinea che i centristi perdono la figura del ministro Lupi che era un punto di riferimento importante, forse il più importante dopo Alfano. “Il vecchio asse Alfano-Lupi si è disgregato in favore di un asse Renzi-Alfano che però ha l’aria di essere del tutto provvisorio. Senza il via libera del ministro dell’interno il premier non avrebbe potuto chiudere in fretta il caso. Ma il nulla osta di Alfano prelude al ridimensionamento di Ncd: un esito inevitabile le cui avvisaglie si erano avute nei giorni dell’elezione di Mattarella, con l’andirivieni inconcludente dei centristi tra Berlusconi e Renzi”.

5) Ciellini in politica, fine di una stagione (La Stampa, p.11)

Michele Brambilla spiega ai lettori che l’epoca del potere ciellino è finita, anche a causa di un “compiacimento nella gestione del potere, un giustificare tutto in nome della fede, un liquidare le obiezioni con lo slogan ‘non facciamo i moralisti’ “. Così se ne va anche Lupi, “l’ultimo dei ciellini dopo Formigoni e Mauro”.

6) Il metodo Renzi sul caso Lupi mette il governo nelle mani del circo mediatico-giudiziario (Il Foglio, p.1)

Claudio Cerasa firma con la ciliegina sul Foglio un editoriale in cui accusa Renzi di avere consegnato ai “giocolieri delle intercettazioni potere di vita e di morte sul suo governo” e su quelli che verranno abbandonando per sempre ogni velleità garantista anche se in altri tempi annunciava che non si sarebbe mai fatto dettare l’agenda dalle procure.

7) Silvio candida in Liguria la giornalista Ilaria Cavo (Il Tempo, p.6)

La giornalista Mediaset Ilaria Cavo sarebbe uno dei nomi che Silvio Berlusconi ha proposto a Salvini per la candidatura alle regionali in Liguria. Lei prima smentisce e poi ammette che il suo nome “era stato inserito in una rosa di candidature” ma al momento ancora non è stata interpellata ufficialmente.

8) Ministero da Riorganizzare (Il Sole 24 Ore, p.1)

In un editoriale Giorgio Santilli rileva che l’ipotesi di sdoppiare il ministero guidato da Lupi in due, Infrastrutture da una parte e Trasporti dall’altra, sarebbe una scelta da prima Repubblica. Più utile a suo avviso una seria riflessione “su quali debbano essere le funzioni esclusivamente politiche da tenere in capo al governo e quali dislocare altrove”.

9) Sms e faccine, lo spaccio 2.0 (Avvenire, p.1)

Il quotidiano dei vescovi lancia l’allarme sui nuovi sistemi dello spaccio tra i giovani: si usano WhatsApp e Facebook usando le emoticon. E’ l’ultima frontiera usata per far circolare droga tra i giovanissimi come dimostra l’operazione che in Lombardia ha portato a 13 arresti. 61 i ragazzi indagati ed enorme il quantitativo di merce sequestrata, tra cui francobolli imbevuti di Lsd e confezioni di patatine col doppio fondo per nascondere le dosi di hashish.

10) Renzi non si fida di Marino e commissaria il Giubileo (Libero, p. 13)

Il quotidiano di Belpietro spiega che Matteo Renzi, giudicando inaffidabile il sindaco di Roma, per gestire i rapporti tra Vaticano, Comune e Regione in vista del Giubileo ha chiamato il magistrato antimafia Antonio Sabella, che è assessore alla Legalità. E questo nonostante le bizze di Marino che sarebbe giunto a mettere sul tavolo le dimissioni pur di non perdere il ruolo di deus ex machina del Giubileo.

 

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