Appalti della Metro C: indagato Improta, assessore di Marino
L’assessore alla Mobilità del comune di Roma ed ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Monti, Guido Improta, è indagato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta su presunti illeciti nell’affidamento degli appalti della Metro C. A finire nel registro degli indagati anche Ercole Incalza, ex capostruttura di missione del ministero delle Infrastrutture, arrestato nei giorni scorsi in un procedimento della Procura di Firenze su casi di corruzione nelle grandi opere.
Lo «snodo» tra le inchieste di Firenze e Roma
La notizia era gà stata anticipapata da Il Tempo di Roma, che ha parlato di Incalza come del «nodo di scambio» tra l’inchiesta di Firenze sulle grandi opere, che ha portato tra l’altro alle dimissioni di Maurizio Lupi da ministro delle Infrastrutture, e quella di Roma sull’iter per la realizzazione della metropolitana, per la quale ci sono una decina di indagati. Improta e Incalza «probabilmente si conoscevano già da tempo, visto che l’assessore era sottosegretario al ministero delle Infrastrutture del governo Monti», scrive il quotidiano, che individua anche un altro collegamento: il ruolo di Stefano Perotti, uno dei quattro arrestati nell’ambito dell’inchiesta di Firenze, che «ricopriva l’incarico di direttore dei lavori della tratta San Giovanni-Fori imperiali».
Burchi e i contatti con Sposetti
Ma un altro punto di contatto fra le due inchieste si troverebbe nella figura di Giulio Burchi, l’ex presidente di Italferr, indagato a Firenze, che «ambiva – scrive Il Tempo – a ricoprire la poltrona di amministratore unico di Roma metropolitane srl, società in house del Comune e stazione appaltante della linea C». «Era stato proprio Improta a contattare l’imprenditore invitandolo a “fare qualche pensata”», scrive ancora il Tempo, riportando poi ampi stralci di una telefonata tra i due e di una chiamata immediatamente successiva di Burchi all’ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti per sapere se accettare l’incarico. Proprio per via dei contatti tra i due anche il nome di Sposetti è entrato nelle carte dell’inchiesta fiorentina: si parla di un versamento che l’ex numero uno di Italferr avrebbe fatto su un conto del senatore Pd. «Sarà stato un bonifico a favore delle campagne elettorali o delle fondazioni del Pd e delle loro iniziative politiche e culturali», ha detto Sposetti in una intervista di qualche giorno fa a Libero.