Iraq, è strage di soldati: l’Isis fa esplodere una base militare
Isis, ancora morti. Nell’interminabile offensiva dei terroristi jihadisti in Iraq, un nuovo capitolo di sangue scrive la pagina odierna del conflitto. Sembra la scena di un film, invece è la cruda realtà: i miliziani dell’autoproclamato stato islamico hanno scavato un tunnel lungo un chilometro sotto il quartier generale dell’esercito iracheno, e subito dopo hanno piazzato circa 300 esplosivi sotto la base, azionando quindi il detonatore e facendoli esplodere: sono più di 40 i morti tra i soldati iracheni della base militare irachena di Anbar.
Iraq, attentato Isis uccide 40 soldati
Secondo quanto riferito nell’edizione on line dell’Nbc, la forte detonazione ha causato ingenti danni alla struttura. «I militanti dell’Isis hanno avuto bisogno di molto tempo per scavare questo tunnel», ha detto il presidente del consiglio direttivo regionale, Sabah Karhoot, che analizzando l’accaduto ha osservato peraltro come «i militanti siano riuscti a scavare e a piazzare ordigni Ied sotto una base militare dell’esercito, con le forze di sicurezza completamente all’oscuro». Così, dopo le bombe al cloro che bruciano i polmoni se il gas clorino viene inalato in grande quantità, e che diffondono nell’aria un caratteristico fumo arancione – di cui la Bbc ha diffuso in queste ore eloquenti e sconcertanti immagini – un’altro network in trincea lancia a stretto giro la notizia dell’assalto al cuore della riserva militare: il panico tra la gente è palpabile.
Attentati suicidi a Tikrit
E non è tutto: appena poco prima dell’attentato dinamitardo che ha seminato decine di vittime tra i soldati, altri sei militari iracheni e miliziani sciiti loro alleati sono stati uccisi da un’autobomba guidata da un kamikaze dell’Isis che è esplosa vicino alla loro postazione nell’ovest di Tikrit. A riferirlo, fonti di polizia, che hanno anche sottolineato che l’avanzata delle forze lealiste verso il centro è rallentata proprio dagli attentati suicidi, dalle cariche esplosive lasciate dai jihadisti lungo le strade e dai cecchini. L’offensiva per riconquistare Tikrit, 130 chilometri a Nord di Baghdad, annovera già il suo ingente tributo di sangue.