Dopo l’assoluzione il problema più grosso del Cav: sanare i contrasti in FI
Siamo veramente sicuri che la decisione della VI sezione penale della Cassazione, che ha confermato, in via definitiva, la non colpevolezza di Silvio Berlusconi nel processo Ruby, possa essere la premessa di una nuova “discesa in campo” del Cav? Se i problemi che hanno segnato, negli ultimi cinque anni, il centrodestra e – nello specifico – Forza Italia, fossero stati legati solo alle questioni giudiziarie di Berlusconi, la risposta sarebbe scontata.
Il Cav, la legge Severino e gli azzurri
Caduta l’accusa più infamante, quella sulla presunta prostituzione minorile, è legittimo pensare che Berlusconi possa ora riacquistare la piena agibilità politica, riformando, insieme al Pd, la “legge Severino”, e tornando in campo – come ha dichiarato – “per un’Italia migliore”. Il vero problema, preso atto della sentenza assolutoria, è l’attuale realtà di Forza Italia, in balia, da mesi, di una rissosità cronica e di una sfibrante lotta per bande, senza una chiara linea politica, organizzativamente allo sbando e con non pochi problemi di bilancio. Al punto che, qualche settimana fa, c’era chi immaginava un Cav impegnato nuovamente, a tempo pieno, nelle sue aziende, che, non a caso, di recente, hanno dimostrato un certa vitalità nel settore delle telecomunicazioni (operazione Rai Way) e dell’editoria (acquisizione di Rcs libri).
I problemi con Fitto e Verdini
Basterà l’assoluzione a ridare nuove motivazioni politiche a Berlusconi e a ricompattare Forza Italia dopo anni di scontri e di divisioni interne? Per essere ancora più espliciti: il “rientro” a tempo pieno di Berlusconi nell’agone politico, costringerà Raffaele Fitto ad abbandonare il progetto dei “Ricostruttori”? E l’autonomista Denis Verdini, il grande maestro del Patto con Renzi, si allineerà ai nuovi ordini di scuderia che vogliono Forza Italia impegnata in un’opposizione senza se e senza ma?
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