La Meloni difende D&G: «Attenzione, in Italia non c’è più libertà di opinione»
Non accenna a placarsi la polemica dopo le legittime dichiarazioni degli stilisti Dolce e Gabbana sul concetto di famiglia tradizionale. Deciso intervento della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Lo avevamo previsto. La campagna di boicottaggio nei confronti di Dolce & Gabbana è vergognosa perché dimostra due cose: la prima è che in Italia sembra non esserci più diritto alla libertà di opinione; la seconda è che chi sceglie di non allinearsi al pensiero unico dominante che si vuole imporre nella nostra società deve subire minacce e insulti di ogni tipo. Ed è ancora più vergognoso che a lanciare la campagna di boicottaggio contro uno dei simboli del Made in Italy nel mondo sia stato un musicista straniero. Difendere il diritto di Dolce & Gabbana di manifestare il loro pensiero significa difendere la libertà di espressione e tutelare un marchio che per l’Italia rappresenta un’assoluta eccellenza», conclude Giorgia Meloni.
Rampelli: da D&G posizioni di buon senso condivise dagli italiani
Secondo il capogruppo di FdI alla Camera Fabio Rampelli, «Dolce e Gabbana hanno espresso, sull’adozione di bambini da parte di coppie gay, posizioni di buon senso che fortunatamente sono condivise da gran parte dei cittadini italiani e degli stessi omosessuali. Per Rampelli «la reazione sopra le righe di Elton John è stata molto simile a quella che colpì mesi fa Barilla, quando in un’intervista promosse la famiglia tradizionale e fu poi costretto a ritrattare per salvare dal boicottaggio internazionale il marchio del noto pastificio, minacciato dalla comunità gay. Questo e molti altri episodi dimostrano quanto sia a rischio nelle democrazie occidentali la libertà di opinione, insidiata dalla pur doverosa lotta all’omofobia. La lobby gay – ha concluso Rampelli – emette una vera e propria fatwa alla stregua dei terroristi islamici. È ora di farla finita con questa dittatura del pensiero omofilo come fosse la panacea dell’umanità. Rivendichiamo il diritto a esprimere la nostra normalità senza per questo essere tacciati di omofobia». Della stessa opinione il capo della Lega Matteo Salvini: «Io sto con Dolce & Gabbana, anche se non ho mai comprato i loro vestiti, perché ciascuno ha il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero senza esser aggredito. Anche se, musicalmente, mi piace Elton John». Per il senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, stupisce che «grandi personaggi simbolo della comunità gay hanno taciuto davanti alle orribili esecuzioni di omosessuali da parte dell’Isis, che getta dal tetto dei palazzi vittime innocenti, ma sono pronti a boicottare Dolce e Gabbana perché non si piegano ai diktat del pensiero unico dei manipolatori di vite. Dolce e Gabbana avevano ragione sulle tasse, per le quali furono perseguitati e insultati senza motivo, hanno ragione sui figli che devono nascere da padre e madre. Elton John e altri dedichino piuttosto una canzone alle persone omosessuali uccise dall’Isis».
Grillini (Gaynet): Dolce e Gabbana sono proprio dei …voltagabbana
Per la deputata di Forza Italia, Annagrazia Calabria «allibisce che l’espressione del proprio pensiero possa rendere delle persone il bersaglio del fuoco di fila di un certo jet set internazionale, per di più all’insegna di un boicottaggio che non colpisce solo i due stilisti ma anche i posti di lavoro che la loro attività genera. Di questo, però, si vede che i benpensanti non si preoccupano». Giovanni Donzelli, di FdI, difende gli stilisti: «Difendo Dolce e Gabbana perché innanzitutto difendo la libertà di espressione. Certi potentati gay, di cui Elton John è rappresentante, sono intolleranti e pronti a fare crociate ideologiche contro chi non è allineato con loro. Dolce e Gabbana – aggiunge Donzelli – hanno detto quello che pensano tutte le persone di buon senso. Tra il diritto di un bambino ad avere un padre e una madre e i capricci delle coppie gay di avere figli da mostrare come trofei noi staremo sempre dalla parte dei più deboli: i bambini. Difenderemo la famiglia tradizionale dall’assalto della lobby gay che invece vorrebbe distruggerla». Di diverso segno ovviamente il commento di Franco Grillini, presidente di Gaynet: per lui «Dolce e Gabbana, che hanno pesantemente insultato i figli delle coppie omosessuali, abbiano il coraggio di chiedere scusa e di dire che hanno sbagliato. Grillini li tacciandoli di essere voltagabbana. «Improvvisamente D&G – afferma – sono diventati il punto di riferimento di tutta l’omofobia politica italiana: da Forza Nuova che gli manda la tessera onoraria a praticamente tutto il clericofascismo italiano che come un sol uomo difende i “poveri” modisti a cui sarebbe nientemeno che negata la libertà di espressione».