Milano, caserma Mameli: per gli squatter suona l’ora dello sgombero
Caserma Mameli: per gli squatter è suonata l’ora dello sgombero. Rischiava di diventare un altro “caso Leoncavallo”, e invece, è in corso da ore – e sembra senza incidenti di percorso – la liberazione dell’edificio di via Suzzani a Milano, occupata dalla metà di marzo da un gruppo di anarchici. La polizia ha iniziato le operazioni nella prima mattinata e, secondo quanto riferito in Questura, non si registrano scontri o momenti di tensione: gli occupanti stanno provvedendo a caricare e portare via le proprie masserizie.
Lo sgombero della caserma Mameli
All’atto dell’intervento delle forze dell’ordine in quella che è stata la sede del terzo Reggimento bersaglieri, l’unità più decorata d’Italia, c’erano una quindicina di squatter impegnati nella «coalizione anti-sgombero», iniziativa che nei giorni scorsi avevano anche provveduto a rilanciare su Facebook. Saputo dell’arrivo delle forze dell’ordine, anche una ventina di anarchici sono arrivati di fronte alla struttura per protestare. Poi, però, pian piano si è riusciti a liberare l’edificio occupato che rischiava di diventare un altro dei centri sociali abusivamente presidiati. Secondo quanto riferito in questura, che monitorava il gruppo da molto tempo, si tratterebbe di una ventina di squatter definiti «la scala più bassa dell’antagonismo», già sgomberati i primi di marzo da alcuni capannoni dismessi a Baranzate di Bollate (Milano).
La soddisfazione del centrodestra
Così, dopo le proteste, le richieste d’intervento e le manifestazioni con i residenti della zona, il centrodestra milanese esulta per lo sgombero dell’ex caserma Mameli: «Oggi – festeggiano alla notizia dell’avvenuto intervento della forze dell’ordine per la liberazione dell’edificio – è il grande giorno della cacciata degli squatter». «La città rischiava di avere un altro Leoncavallo – ha commentato ad esempio il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato – ci mancava solo che pure la ex caserma Mameli venisse usata come centro sociale abusivo». Un timore condiviso anche dal collega Massimiliano Bastoni (Lega): «È stato accolto il nostro appello lanciato settimana scorsa al Questore di Milano affinché la struttura venisse restituita al più presto ai milanesi e agli ex bersaglieri. Oggi è un giorno di festa per tutte le persone per bene e per chi sta dalla loro parte».