Non bastavano le nozze gay, Marino ora vuole fare il registro dello Ius soli
Dopo il registro delle unioni civili, il registro dello Ius soli. È la nuova forzatura che Ignazio Marino potrebbe realizzare a Roma, perché è «fortemente convinto che chi nasce nel nostro Paese deve essere cittadino italiano».
«Stiamo riflettendo su cosa fare»
«Lo ero da senatore, presentando un disegno di legge, e lo sono ancor più da sindaco», ha detto Marino durante un incontro con i centri interculturali della Capitale, chiarendo che «stiamo riflettendo su quale tipo di iniziativa possiamo realizzare con i poteri limitati, in questo settore, di un Comune». Il primo cittadino, dunque, si mostra perfettamente consapevole di non avere ruolo e poteri per intervenire su un tema che è squisitamente nazionale e che, se diventasse oggetto di una accelerazione impropria, potrebbe provocare uno scontro istituzionale, anche violento, esattamente come è successo con la trascrizione delle nozze gay.
Verso lo scontro istituzionale?
«Io penso che chiunque nasce nella nostra terra da quel momento è italiano. Penso che lo ius sanguinis sia sbagliato. Quindi, una persona che nasce in Italia deve essere italiano dalla nascita», ha aggiunto Marino, dicendosi «sicuro che questo Paese la legge la cambierà» e aggiungendo che «Roma cercherà di essere una spinta, un pungolo per il Parlamento affinché il diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia venga riconosciuto per legge».