Nuova rivolta a Tor Sapienza: «Marino non ha mantenuto le promesse»
Tre cassonetti spostati in mezzo alla strada e poi dati alle fiamme, viale De Chirico chiusa e copertoni bruciati. A pochi mesi di distanza dall’aggressione ai rifugiati del centro di accoglienza di via Morandi, a Tor Sapienza monta nuovamente la rabbia. La calma è solo apparente – spiega la portavoce del comitato Tor Sapienza-Morandi, Sandra Zammataro – il Campidoglio nonostante le promesse non ha ancora trovato soluzione importanti a problemi importanti, parliamo di occupazioni abusive, del centro di accoglienza e dei campi rom. Basta dunque un nonnulla per far scoppiare una scintilla. Chiediamo che al più presto il Comune di Roma trovi una soluzione per il palazzo di sette piani che fino ad oggi è ancora un centro di accoglienza e che rischia di diventare una nuova sede di occupazione, riproponendo lo stesso tipo di problema. Gli animi – conclude – sono esasperati ed anche per chi si trova nei comitati è difficile gestire questo malessere».
Fratelli d’Italia per Tor Sapienza attacca il sindaco
Daniele Rinaldi capogruppo di Fdi-An nel Municipio V, attacca le giunte rosse in Campidoglio e in Municipio: «Siamo ancora in attesa degli interventi promessi dal presidente municipale e dal sindaco di Roma». Ad aggravare «lo stato di disagio e di pericolo è l’illuminazione pubblica non funzionante in alcuni tratti di via Cremona, situazione paradossale visto che proprio Marino annunciò pubblicamente e in pompa magna i nuovi punti luce, mettendoli in via Morandi ma dimenticandosi di via Cremona. Come Fdi-An una richiesta di interventi dettagliati al fine di mettere davanti alle proprie responsabilità il presidente Palmieri e il sindaco Marino, ancora una volta inadeguati a gestire il territorio».