Omicidio stradale: oggi il ddl riparte in commissione Giustizia. Dopo 2 anni

24 Mar 2015 13:28 - di Priscilla Del Ninno

«Basta chiacchiere: prevedere l’omicidio stradale nel codice penale. Solidarietà alle associazioni e alle famiglie delle vittime che si battono da anni». Lo dice da tempo il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e in queste ore lo ribadisce una volta di più su Twitter, facendosi portavoce di una realtà in divenire da troppo e che ormai molti mesi fa il premier, all’indomani di un altro terrificante incidente che aveva lasciato sul manto stradale l’ennesima giovane vittima di un pirata della strada, aveva garantito sarebbe arrivato a compimento.

L’omicidio stradale

Così, come noto, non è stato: di qui la necessità della leader di FdI di ribadire l’urgenza del provvedimento oggi: a distanza di due giorni dalla morte del quindicenne Elio Bonavita, causato da uno scontro terribile in cui è rimasta gravemente ferita anche la madre della vittima, Nunzia Minichini che, attualmente in condizioni «critiche ma stazionarie», come le hanno definite nell’ultimo bollettino i medici dell’Ospedale Niguarda di Milano, dove la donna è stata subito trasportata. E per critiche, si intende che la donna ha subìto la frattura di tutti e quattro gli arti, e che per uno di questi, in particolare, i medici stanno tentando tutto il possibile per evitarne l’amputazione. Inoltre, il grave incidente in cui è rimasta coinvolta le ha provocato un serio trauma cranico ed uno addominale: dunque la prognosi rimane riservata.

I dati sulle vittime dei pirati della strada

Per la cronaca Elio e sua madre sono le ultime due vittime di una strage che si consuma ogni anno sulle strade: una guerra metropolitana in cui un nemico imprevedibile e quasi sempre invisibile, agisce nel più assoluto vuoto etico e normativo. E infatti, secondo i dati dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, nel 2014 ci sono stati 1.009 episodi di pirateria stradale, con 119 morti e 1.224 feriti: e solo il 58% dei responsabili è stato individuato. Numeri da brividi, a fronte dei quali la commissione Giustizia del Senato inizierà a esaminare oggi un ddl di cui si discute da almeno due anni: un disegno di legge contro i pirati della strada e mirato a inserire nell’ordinamento il reato di omicidio stradale. Nel frattempo, mentre in Aula si riapre il file rimasto a lungo in sospeso, le associazioni a tutela delle vittime della strada terranno nell’arco della giornata raduni di protesta di fronte alle Prefetture di 24 città italiane, chiedendo che sia finalmente varato, una volta per tutte, il reato di «omicidio stradale».

Le statistiche della Ue

Un crimine orrendo che anche stime riportate in ambito Ue aggiornano statisticamente a cifre incaccettabili. E allora, nel 2014 circa 25.700 persone sono morte in incidenti stradali nell’Unione europea, e 200.000 hanno riportato ferite gravi. La media Ue di morti in incidenti stradali è di 51 per milione di abitanti. E in confronto, il dato italiano è addirittura leggermente superiore, con 52 morti. Svezia (29), Olanda (28), Malta (26) e Gran Bretagna (28) hanno invece i tassi più bassi. Il maggior numero di morti risulta invece quello registrato in Lettonia, Romania, Bulgaria e Polonia, con oltre 80 vittime per milione. Anche per questo, alla richiesta di un commento riguardo l’intenzione dell’Italia di introdurre il reato di omicidio stradale, il commissario Ue ai Trasporti Violeta Bulc ha replicato: «Non interferiamo con le decisioni locali degli Stati membri», basta che «le leggi siano in linea con le direttive dell’Unione europea».

 

 

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