Partito radicale, le casse piangono a dirotto e c’è il rischio del “tutti a casa”
Non è la prima grave crisi e non sarà nemmeno l’ultima. Ma, come quelle di molti partiti politici, anche le casse del Partito radicale piangono a dirotto. L’allarme arriva proprio da Maurizio Turco, il tesoriere. Che, in una mail indirizzata a diversi esponenti del partito di Marco Pannella, annuncia con rammarico di essere costretto a licenziare 9 persone che operano nella struttura dove hanno sede le diverse associazioni radicali.
Partito radicale, l’indebitamento fa paura
«È un atto dovuto non più prorogabile a causa di un indebitamento che ha raggiunto limiti non superabili», scrive Turco. Misura che arriva, come ricorda lo stesso tesoriere, dopo il licenziamento di altre 9 persone che lavoravano nei call center. In pratica resta in piedi solo la struttura che si occupa del partito, di Radio Radicale e del sito web.Ma tutto il sistema mediatico radicale potrebbe rischiare. Per il momento non sono previsti ridimensionamenti, ma, se la situazione dovesse proseguire su questa china, non si potranno escludere futuri tagli. «Siamo a rischio chiusura», aveva detto lo stesso Pannella, qualche mese fa. Insomma, i tempi dei 2 milioni e mezzo di voti presi alle Europee del 1999 sono davvero lontani.
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