Passa alla Camera la prescrizione lunga. Addio al processo breve

24 Mar 2015 16:23 - di Niccolo Silvestri

Disco vede della Camera dei Deputati al ddl che raddoppia i tempi di prescrizione. Il provvedimento, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, ha ottenuto 274 sì, 26 no e 121 astenuti il ddl sulla prescrizione. A favore hanno votato Pd, Pi e FdI-An. Ncd, M5S e Sel si sono astenuti mentre Forza Italia ha votato contro.

Il voto finale dell’assemblea di Montecitorio ha chiuso una giornata che per la maggioranza di governo era cominciata sotto poco rassicuranti auspici. Ad agitare le acque, le convulsioni del Ncd ancora stordito dalle dimissioni di Maurizio Lupi dal ministero delle Infrastrutture e squassato dalle polemiche sulla linea politica agitate da Nunzia De Girolamo. Alla fine, ha prevalso la linea governativa incarnata da Angelino Alfano ed i propositi bellicosi annunciati per tutta la mattinata da Alessandro Pagano («voteremo contro il ddl»), dalla stessa De Girolamo (che ha votato contro l’art.1, quello che raddoppia i termini della prescrizione) sono scoloriti con il passare delle ore, fino a diventare voto di astensione, annunciato da Sergio Pizzolante, dopo che il Guardasigilli Andrea Orlando si è impegnato ad apportare modifiche al testo in sede di esame al Senato e dopo che l’aula ha bocciato gli emendamenti presentati dal Ncd.

Ma polemiche si sono registrate anche all’interno della sinistra. Addirittura, il deputato socialista, Marco Di Lello, è arrivato ad avanzare il sospetto che il provvedimento sull’aumento dei tempi della corruzione sia stato «il prezzo da pagare per l’approvazione della responsabilità civile dei magistrati». Un’obiezione che il ministro Orlando in aula definisce «irricevibile». «Tempi e fatti – ha sottolineato – la rendono destituita di ogni fondamento». Una replica che, però, non convince Di Lello, che vota contro: «Dovrebbe valere il principio della ragionevole durata del processo, ma siccome non si riesce a concludere il processo in tempi ragionevoli si aumenta la prescrizione rendendoli irragionevoli, favorendo l’inefficienza». Critica anche Sel, che si astiene perché – sostiene il deputato Daniele Farina in sede di dichiarazione di voto – «sono i tempi dei processi ad essere troppo lunghi ma al Paese si vuol far credere il contrario, che sia la prescrizione ad essere troppo breve».  Una motivazione molto simile a quella resa dal forzista Gianfranco Chiarelli. Favorevoli al ddl, invece, FdI-An per i quali è intervenuto Edmondo Cirielli.

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