Pena di morte: uccise due poliziotti, il 18 l’esecuzione. Ma manca il veleno

13 Mar 2015 9:24 - di Liliana Giobbi
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L’esecuzione di Randall Mays la prossima settimana potrebbe essere l’ultima in Texas per qualche tempo: lo Stato che nel 1982 ha inventato l’iniezione letale ha finito le dosi di veleno necessarie ad applicare la pena di morte. In Texas è stato messo a morte Manuel Vasquez per l’assassinio di una donna nel 1998. Il 18 marzo dovrebbe essere la volta di Mays per l’uccisione di due poliziotti. Altre cinque iniezioni letali sono in programma nell’arco dei prossimi due mesi, ma lo Stato sta per esaurire la scorta di veleno per l’iniezione letale. «Ce ne sono abbastanza per un’altra esecuzione su 6 da qui a maggio», ha appreso il Washington Post. Il caso texano è emblematico delle difficoltà che hanno messo il metodo dell’iniezione letale sul banco degli imputati della Corte Suprema.

Pena di morte, iniezioni letali a rischio

I giudici di Washington decideranno entro l’inizio dell’estate su protocolli improvvisati e adottati Stato per Stato, a macchia di leopardo, da quando il boicottaggio delle case farmaceutiche ha reso difficile, quasi impossibile, procurarsi nuove scorte. Il Department of Criminal Justice texano ha confermato al Washington Post che le siringhe dello stato resteranno a secco dopo l’esecuzione di Mays. Le iniezioni letali in Texas vengono somministrate con dosi mortali di pentobarbital, un barbiturico usato di routine dal 2011. Non è chiaro cosa succederà dopo quella esecuzione: se il Texas, cioè, troverà abbastanza pentobarbital per mettere a morte condannati in aprile e maggio o se sarà invece costretto a imporre una moratoria, com’è successo altrove.

Gli Stati pensano ad altri metodi

Proprio a causa del boicottaggio dei fornitori, altri Stati della “cintura della forca” stanno studiando metodi alternativi. È recente la notizia che lo Utah si sta preparando a tornare alla fucilazione, mentre l’Oklahoma sta valutando la camera a gas. La Georgia e la Pennsylvania hanno invece imboccato la strada della moratoria. Lo stesso è successo in Virginia, il primo Stato in epoca coloniale a praticare una esecuzione. Il Texas è stato il primo stato negli Usa a introdurre l’iniezione letale come metodo di esecuzione, metodo successivamente applicato anche in Cina, Guatemala e Taiwan: originariamente si trattava di un mix di tre farmaci – un anestetico, una sostanza paralizzante e un’altra che fermava il cuore – ma le forniture sono diventate a questo punto pressoché impossibili. «Stiamo cercando di procurarci i farmaci», ha detto al Washington Post Jason Clark, un portavoce del Department of Criminal Justice: «Il nostro obiettivo è di portare a termine quelle esecuzioni».

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