Putin si taglia lo stipendio e lo riduce anche ai dirigenti pubblici
Uno schiaffo alla disinformazione e ai falsi moralisti che hanno costruito una campagna di fango contro di lui. Delle critiche se ne fa un baffo, Vladimir Putin, e procede come un carrarmato, senza indietreggiare di un millimetro. Ha dalla sua la coerenza e la forza della leadership russa, sa che l’Occidente – specie ora che c’è il disastro Libia e il pericolo dell’Isis – ha bisogno del suo aiuto, è consapevole che molti Paesi potrebbero pagare il boicottaggio economico fatto a Mosca. Ha incassato anche la resa incondizionata di Matteo Renzi. E fa un passo importante.
Putin si taglia lo stipendio e diventa un esempio
Putin ha tagliato del dieci per cento gli stipendi dei dipendenti dell’amministrazione presidenziale, ma anche il proprio, quello del primo ministro e di altri dirigenti pubblici. L’hanno fatto sapere le agenzie citando l’ufficio stampa del Cremlino. La riduzione delle remunerazioni parte il primo marzo ed è già deciso che proseguirà almeno fino al 31 dicembre.
Un altro scandalo creato ad arte dagli oppositori
Intano è ancora aperta la questione di Oleg Navalni, fratello del blogger anti-Putin Alexiei Navalni, che è stato recentemente trasferito da un penitenziario di Mosca a uno della regione di Oriol, circa 400 chilometri a sud della capitale russa. Lo scrive su Twitter il leader dell’opposizione russa. Alexiei Navalni e suo fratello Oleg sono stati condannati il 30 dicembre a tre anni e mezzo per truffa e appropriazione indebita. Ma mentre il dissidente ha ottenuto la sospensione della pena, suo fratello Oleg è finito al fresco.