Rai: 60mila euro per seguire Renzi. Sprechi anche per le direzioni Pd
Ricordate i tempi di Augusto Minzolini e del suo Tg1 troppo vicino a Silvio Berlusconi? Ai tempi del renzismo la Rai fa di peggio e di più. Per seguire il viaggio di Matteo Renzi in Australia del novembre scorso viale Mazzini ha speso oltre sessantamila euro. A darne notizia il quotidiano Repubblica facendo riferimento a un dossier interno del direttore generale Luigi Gubitosi. Un rapporto, quello presentato da Gubitosi, in odor di siluramento (il suo mandato scade a maggio), che fornisce un quadro allarmante sulla tv di Stato, diventata sempre più tv di regime. Nel dossier del dg si fa riferimento ad un episodio emblematico degli sperperi della tv pubblica. È’ il novembre 2014. Matteo Renzi è al G20 di Brisbane, in Australia. Per seguire Renzi ci sono, e lo dimostra una foto scattata dall’Ansa, gli inviati Rai del Tg1, del Tg2, del Tg3, RaiNews24 e Radio Rai. Gubitosi cita tra gli altri precedenti di eserciti di troupe e di inviati, neanche a dirlo, le direzioni del Pd. Seguite con un numero di inviati superiore perfino ai viaggi di Papa Francesco. Ma è il caso australiano quello che fa più scalpore.
Quel viaggio in Australia con 13 inviati
«La tv di Stato – riporta Repubblica – ha mosso 13 persone e staccato un assegno, alla fine, da 60 mila 500 euro tra aerei, alberghi, pranzi e costi tecnici». Il rapporto di Gubitosi segnala le anomalie del presente e indica anche la possibile soluzione, per il futuro. Per il direttore generale Rai, la strada è quella europea dell’accorpamento dei telegiornali in due newsroom comuni. Il Tg1, il Tg2 e Rai Parlamento nella prima; il Tg3, il canale Rai News 24 e infine la testata regionale TgR, nella seconda. Il percorso d’altra parte ha già ottenuto il via libera del Consiglio di Viale Mazzini, 5 giorni fa. E in prospettiva punta addirittura su una sola testata, pagina 77 del rapporto «responsabile per i servizi di tutti i canali e il web». Un’unica newsroom come all’inglese Bbc, a France Télévision, alla tedesca Ard. Per fare da megafono a Renzi, un telegiornale basta e avanza.