Rai, Gasparri: «La mia riforma era giusta e lo dimostra proprio Renzi…»
Nessuno ha rottamato la legge che porta il suo nome, «hanno cambiato il comma 8 dell’articolo 49: una piccola modifica». Lo ha detto a Repubblica il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a proposito della riforma della Rai annunciata dal governo.
Sulla Rai Gasparri si dice «soddisfatto»
«Come se avessero cambiato un articolo del codice penale, un ritocco», ha spiegato Gasparri, aggiungendo che «tutto il resto resta in vigore, pertanto mi reputo soddisfatto. Del resto era una legge saggia». «Chi avrà la maggioranza avrà sempre più peso di chi sta all’opposizione. Ma questa è la democrazia. La Rai non è mai stata decisiva per la politica», ha proseguito il senatore di Forza Italia, secondo il quale «per evitare la lottizzazione bisognerà attendere la privatizzazione». «Finché sarà pubblica l’azienda dovrà mantenere un rapporto col Parlamento» ovvero il Consiglio dovrà «essere eletto dal Parlamento» e avere «dei poteri effettivi di controllo».
Le «asinerie» di Renzi
Per questo Gasparri bolla come «asineria» le affermazioni di Matteo Renzi, secondo il quale «se la maggioranza vuole mettere le mani sulla Rai, basta che stia ferma e si affidi alla Gasparri». Dopo aver ricordato che la sua riforma, nel 2002, «non mise inizialmente bocca sulla governance», Gasparri ha ribadito che la legge che porta il suo nome non è morta e che, anzi, «tutta la galassia delle mie norme vive. Del resto Renzi mi dà ragione: parla di “piccole modifiche”, e su quelle ci confronteremo in Parlamento». E le ingerenze della politica finiranno? «Tutto dipenderà – ha spiegato Gasparri – dai poteri che avrà l’amministratore delegato. Se saranno assoluti non va bene».