Ricostruito il Dna di d’Annunzio su un fazzoletto donato all’amante
Aveva promesso un regalo al Vate per il compleanno, Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione del Vittoriale degli italiani. E il regalo a sorpresa c’è stato proprio il dies natalis, 12 marzo (1863). Scienza e filologia per un volta si sono unite e grazie alle moderne tecniche di indagine del Racis (Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche) si è ricostuito il Dna del poeta di Alcyone. I risultati della ricerca sono stati presentati al Comando provinciale dei carabinieri di Milano, presenti il comandante provinciale Maurizio Stefanizzi, il tenente colonnello Giovanni Delogu, comandante del Ris di Cagliari, Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, Federico D’Annunzio, imprenditore e pronipote del Poeta.
D’Annunzio, scoperte in arrivo
Per estrapolare il codice genetico gli investigatori hanno utilizzato un fazzoletto vecchio di cento anni, che nel 1916 d’Annunzio aveva macchiato con liquido seminale per donarlo a una sua amante -la contessa Olga Levi Brunner – come ricordo di una notte d’amore. Dopo 100 anni quelle tracce si sono conservate in modo da permettere agli investigatori del Racis di isolare il dna del poeta. Il fazzoletto è stato fornito dal museo del Vittoriale. Giordano Bruno Guerri durante la conferenza stampa ha evidenziato l‘importanza scientifica della scoperta. Intanto, isolare e conoscere il Dna di d’Annunzio è utile per le ricerche sul poeta, per attribuire testi incerti, ma, soprattutto, lo scopo era quello di verificare se le tecniche per estrapolare il Dna potessero applicarsi a un reperto vecchio di 100 anni e quanto queste fossero attendibili. La risposta è stata affermativa su tutta la linea e la scoperta si fa importante ad ampio raggio, dalla filologia agli studi di criminologia, alla risoluzione di casi rimasti insoluti anche per un secolo. Ricordando l’aumento di visitatori del Vittoriale, da 140mila a 190mila in sei mesi , Guerri ha annunciato «nuove scoperte di altro tipo ma altrettanto importanti che sveleremo per fine anno, in collaborazione con i carabinieri di Monza». Anche Pescara, città natale del poeta, festeggerà alla casa Museo ( Corso Manthoné 116) che aprirà i portoni per una serie di letture da parte di Franca Minnucci, la studiosa che tanto si prodiga nel tenere accesi i riflettori sul Vate