Santanchè: non sono stata invitata alla sua manifestazione, ma sto con Salvini
Tra le circa quarantamila persone in piazza a Roma per Matteo Salvini sabato scorso mancava Daniela Santanchè: illustre assente alla manifestazione del Carroccio indetta dal leader leghista. Ed è proprio l’esponente di Forza Italia a rimarcarlo dallo studio del talk show politico di Raitre, Agorà, intervenendo sull’argomento che continua ininterrottamente a tenere banco sulla scena mediatica. «Non sono stata invitata alla manifestazione di sabato della Lega, ma non ci trovo niente di strano», ha riconosciuto la parlamentare azzurra, aggiungendo a stretto giro come sia «giusto che Salvini faccia il suo e che noi facciamo il nostro. Va bene il comizio, ed anche i toni da comizio, ma sono certa che Salvini vuole essere un protagonista del centro destra e non solo il leader della Lega».
Le alleanze secondo la Santanchè
Un approccio insolitamente diplomatico, quello della Santanchè, che da un lato plaude all’interventismo salviniano, ma dall’altro ricalibra le proporzioni politiche in campo ribadendo la centralità del ruolo di Forza Italia. Tanto che, ospite del salotto televisivo di Raitre, l’esponente forzista riconosce come «Salvini ha fatto un lavoro straordinario in termini di consenso», e che ora «deve fare un lavoro straordinario nel mettere insieme tutti quei pezzi della politica che non vogliono salire sul carro del vincitore di Renzi», salvo poi aggiungere, però, dopo aver ricordato come «il Presidente sia stato il grande federatore del centrodestra», come sia a questo punto «evidente che per vincere ci si debba unire». Stigmatizzando una visione delle coalizioni netta e precisa, e decisamente chiusa al compromesso con Alfano. «Non mi metterei a fare alleanze con partiti che hanno percentuali da prefisso telefonico – ha dichiarato sardonicamente la Santanchè ai microfoni di Agorà – e con chi siede nelle poltrone del governo Renzi». Poi, ribadendo tra le righe il valore della “coerenza politica” e una rinnovata comunione d’intenti, la politica forzista ha concluso: «Noi abbiamo governato con la Lega quando era secessionista, e adesso è nazionalista. Non è una cosa nuova governare con la Lega». Una santa (nchè) alleanza da rinnovare in nome di una vera alternativa a Renzi.