Sarkozy “difende” Cesare Battisti. La Russa: «Prima di parlare, informati»

13 Mar 2015 13:34 - di Niccolo Silvestri

Non è sempre l’assassino a tornare sul misfatto. A volte lo fa anche il perdonista, specie quando sono stati altri a subire il torto o l’offesa. Una categoria, questa, cui a buon diritto può essere iscritto Nicolas Sarkozy, leader dei gollisti, già presidente della repubblica francese ma, soprattutto, marito innamorato di Carla Bruni, italiana con un passato di cantante impegnata. Fu proprio la Bruni, all’epoca première dame di Francia, a finire nel mirino delle polemiche per aver perorato (ma lei smentì nel salotto di Fabio Fazio) la causa del perdono a Cesare Battisti, terrorista pluriomicida coccolatissimo dall’intellighenzia di sinistra, italiana e (soprattutto) francese.

I familiari delle vittime del terrorista rosso aspettano giustizia

Battisti è stato a lungo latitante in Francia, dove grazie alla politica di Francois Mitterrand i terroristi rossi venivano trattati come patrioti in esilio. Perché i familiari delle vittime di questo volgare assassino potessero tornare a sperare di vederlo finalmente punito, bisognerà attendere il cambio di guardia all’Eliseo. Il 30 giugno del 2004, infatti, il nuovo presidente Jacques Chirac dà il via libera all’estradizione in Italia del terrorista rosso, che però il 21 agosto fa perdere le sue tracce per riparare in Brasile.

Da Sarkozy un’inaccettabile ingerenza nelle vicende italiane

Sul caso Battisti, nel frattempo tornato a far parlare di sé per essere stato arrestato e poi scarcerato dalle autorità brasiliane, è ora tornato proprio Sarkozy, evidentemente desideroso di compiacere madame Carlà. «La questione dell’estradizione di Cesare Battisti – è stata l’acuta riflessione affidata dall’ex-presidente francese alla radio France Info – riguarda anche la società italiana, che deve voltare la pagina di quegli anni terribili». Una vera entrata a gamba tesa, che sconfina con l’indebita ingerenza negli affari di un Stato sovrano quale è (ancora) l’Italia. Sacrosanta, dunque, la replica di Ignazio La Russa, di FdI-An: «Volti pagina la sua Francia, responsabile prima di essere stata ostello dei peggiori criminali e poi della fuga facilitata di Battisti in Sud America. Per fortuna la maggioranza dei francesi sembra ormai orientata diversamente, come la crescita esponenziale del partito di Marine Le Pen dimostra. E Sarkozy almeno si informi della natura degli omicidi per cui Battisti è stato condannato e delle sofferenze dei familiari delle vittime».

Commenti