Scontri al funerale di Priebke, rinviati a giudizio i militanti dei centri sociali
Rinviati a giudizio per gli scontri nella giornata in cui, ad Albano, si sarebbero dovuti tenere i funerali di Eric Priebke. Lo ha deciso la procura di Velletri per cinque dei partecipanti a quei violenti tafferugli, tutti appartenenti all’area della sinistra antagonista.
Gli scontri al funerale
La notizia è riportata dal quotidiano Il Tempo, che ricorda anche che sei persone dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso. Era il 15 ottobre del 2013 e i funerali si sarebbero dovuti tenere nella Cappella dei Lefebvriani di Albano Laziale. Ma alla fine le esequie furono annullate dagli stessi sacerdoti, dopo che il prefetto, d’accordo con le forze dell’ordine, aveva vietato l’ingresso in chiesa di un gruppo di appartenenti all’estrema destra. Fu l’ultimo atto di una giornata convulsa, segnata fin dal mattino dal tentativo di impedire le esequie messo in campo dagli ultrà della sinistra, che poi arrivarono a prendere a calci la macchina su viaggiava la bara dell’ex capitano delle Ss. Anche un sacerdote fu ferito.
Le polemiche e il giallo sulla tomba
Dagli incidente discesero poi la decisione di trasferire la salma in una località segreta, il giallo su dove sarebbe stato seppellito Priebke e numerose polemiche di carattere politico. Polemiche che hanno avuto uno strascico anche all’inizio del 2014, quando la procura chiese il rinvio a giudizio per i manifestanti, ma decise di non chiederlo per il sindaco di Albano Laziale, che fu tra i primi a dirsi contrario ai funerali, e che invece secondo l’avvocato Paolo Giachini, che era stato legale di Pribke, andava processato.