Da Seattle la gratitudine di Amanda: «Ora potrò tornare a vivere la mia vita»
Enorme gratitudine. Lo ha ripetuto più volte Amanda Knox, quando alla fine di una lunghissima giornata, dopo la decisione della Cassazione che ha assolto lei e Raffaele Sollecito dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher, ha voluto parlare, sulla porta della casa della madre nel quartiere di West Seattle.
La gratitudine di Amanda
Qui si era “rifugiata” con amici e parenti fin dal giorno precedente, in attesa di sapere quale sarebbe stato il suo futuro. «Sono molto grata che giustizia sia stata fatta. Grazie. Sono grata di riavere la mia vita», ha detto tra le pause, con la voce rotta dall’emozione. Parlando ai giornalisti che l’hanno attesa tutto il giorno, ha ripetuto più volte la sua «gratitudine per la giustizia che ho ricevuto, per il sostegno ricevuto da tutti. Anche da gente come voi. Grazie. Mi avete salvato la vita». Amanda non avrebbe voluto rispondere a domande. Ma su Meredith non si è sottratta. «Meredith era una mia amica. Meritava moltissimo nella vita. Io sono quella fortunata».
E ora può pensare al futuro
Non parla subito di futuro Amanda Knox, che sta lavorando come giornalista free lance per il West Seattle Herald: «Non lo so, sto ancora assorbendo il presente, un momento che è pieno di gioia», ha detto ai giornalisti. E adesso la festa può continuare davvero: per tutto il giorno, nella casa di West Seattle, una villetta apparentemente come tante, è stato un andirinvieni di persone, famigliari, amici, diversi bambini. Sono arrivati portando buste, forse con cibo e bevande. Dall’altra parte della sua staccionata, dal giardino della casa di famiglia, sono arrivate vere e proprie urla di gioia quando è giunta la notizia, nel primo pomeriggio ora locale. E poi risate, chiacchiere, perfino un barbecue allestito all’imbrunire. «Una gran bella giornata», ha commentato con i giornalisti il padre di Amanda.