Si alza il velo sul modello “affari e politica” delle cooperative rosse

31 Mar 2015 15:07 - di Mauro Achille

Circa trent’anni fa un dirigente dell’Italstat raccontò al Pm Nordio come funzionava il sistema degli appalti: “Il 20% dei lavori alle aziende Iri, 60% a quelle private, 20% alle cooperative rosse”. Sono passati gli anni, ma il sistema, con qualche correttivo sulle percentuali, più o meno funziona allo stesso modo. Nel sistema, ecco un punto ricorrente, ci sono sempre aziende legate alle cooperative rosse. Anzi, le Coop sono il sistema per eccellenza. Si parli di Giubileo, di Mose, di pulizie, di gas, di immondizia, gira e rigira le trovi sempre.

L’evoluzione delle cooperative rosse

Il guaio è che le ritrovi poi in quasi tutti gli scandali e nelle inchieste delle varie Procure. Fateci caso, in questi scandali e nelle inchieste c’è sempre qualche dirigente, qualche nome di spicco del sistema delle Cooperative. E nella maggior parte dei casi si tratta delle Cooperative nate all’ombra del Pci, Pds, Pd. Un sistema che affonda le radici nel passato e che è arrivato fino ai giorni nostri, strutturandosi ed evolvendo in forme organizzative sempre più sofisticate e moderne. Un sistema che è arrivato a monopolizzare il mercato, trasformando esigenze di socialità tipiche del mutualismo e della cooperazione, in un complesso e articolato sistema di potere imprenditoriale, capace di vincere la concorrenza e aggiudicarsi fior di appalti in ogni angolo d’Italia.

I finanziamenti al Pd delle Cooperative rosse

Un sistema  talmente potente da riuscire ad avere al ministero del Lavoro il suo presidente, Poletti. Quasi a sancire il trionfo di un connubio stretto tra mondo degli affari e mondo politico anche nella sinistra di nuovo conio targata Renzi. Niente di illegale, per carità. Certo però non può negarsi il profilo politico che associa, per esempio, Cpl Conocordia, la 29 giugno di Buzzi, Cmb, Ccc., Manutencoop e via dicendo al filone dei finanziamenti al partito ora guidato da Renzi. Passando, vale la pena ricordarlo, per Bersani, D’Alema e Veltroni, per restare agli ultimi segretari del partito che fu di Gramsci e Togliatti. E, quando sono in gioco i grandi appalti, c’è sempre un ambito “riservato” alle Coop.

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