#TelecomMiStalkerizza: ecco come avere risposta contro i call center
Piccolo “sondaggio” in redazione: Telecom “stalkerizza” anche voi? Sarebbe stato meglio non chiedere: colleghi che si sono alzati inveendo contro le compagnie telefoniche; altri che hanno raccontato di come ormai, per l’esasperazione, si siano votati agli insulti alle centraliniste; altri ancora che ammettono di fare lo stesso, sebbene con profondi sensi di colpa. «Lo so, loro non c’entrano, stanno solo lavorando, ma non so più che fare». Il problema, sia chiaro, non riguarda solo Telecom, ma chi ha proposto il sondaggio il proprio dramma lo vive soprattutto con Telecom, che si è affidata al più aggressivo dei marketing.
Quelle chiamate indesiderate
Le cose stanno così: non passa giorno che non si riceva una telefonata dei call center Telecom. Poi chiamano anche gli altri, ma Telecom di più. Con le buone o con le cattive – spiegando di essere iscritti da anni al Registro delle opposizioni, di non essere interessati, di stare per trasferirsi in Papuasia – non se ne esce. Loro, puntualmente, richiamano. Una volta è successo anche di prendere appuntamento, perché l’offerta sembrava conveniente. Arrivato a casa l’incaricato, però, s’è scoperto che l’offerta illustrata dal call center non era quella poi effettivamente proposta. E non serve raccontare cosa sia successo alla immancabile telefonata successiva, arrivata come se nulla fosse accaduto.
Il tentativo di parlare con il 187
Nelle molte settimane successive, l’aneddoto è stato ripetutamente usato per raccontare quale fosse ormai l’umore familiare rispetto all’azienda, nell’inutile speranza di dissuadere i call center. E la parola chiave è «inutile»: le telefonate sono continuate con cadenza pressoché quotidiana. Inutile anche cercare di parlare con il 187: minuti di attesa, percorsi guidati da seguire, numeri da digitare, il tutto per sentirsi dire alle fine che, a causa dell’eccessivo traffico, non risponderà alcun operatore.
Ma con Twitter si ottiene risposta
Ha funzionato, invece, un post su Twitter, che perché il messaggio fosse chiaro è stato corredato con l’hashtag #TelecomMiStalkerizza. Telecom Italia ha risposto, facendo da ponte con @Telecom187Fabio, l’assistente online con cui è stato possibile instaurare uno scambio privato di messaggi. E che ha fatto Telecom187Fabio dopo aver chiesto e ottenuto numero di telefono e codice fiscale? Ha chiesto «il numero dal quale vieni disturbata, giorni e orari, codice operatore e agenzia per cui lavora». A parte che i numeri sono “trattenuti”, ma poi è davvero pensabile che uno si sia messo a prendere tutte queste informazioni? Ora saranno prese, tanto – purtroppo – certamente non mancherà occasione. E si spera che finalmente se ne possa venire a capo. Ma non sarebbe più funzionale per tutti dare ai call center linee guida meno aggressive? Anche perché c’è una domanda di fondo che l’azienda per prima farebbe bene a porsi: dopo che lo hai tormentato fino all’esasperazione, come puoi pensare, Telecom, che qualcuno si abboni con te? Piuttosto, addestro un piccione viaggiatore.