Tosi furioso: “Salvini dittatore”. Sul futuro però non si sbilancia
Tosi furioso contro Salvini e i vertici della Lega. “Resto convinto che il motivo fosse altro. Secondo me Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità”.È un fiume in piena, il sindaco di Verona, nella conferenza stampa tenuta nella sua città sui motivi della sua cacciata dalla Lega. Sul futuro però Tosi non si sbilancia: “Ora non so che cosa farò. Mi prendo alcuni giorni per decidere. In questo momento non mi sento di fare annunci. Ci rivedremo forse sabato o lunedì”. E poi ancora: “Ai miei amici, non sapendo come sarebbe andata a finire, non ho chiesto di seguirmi. In un rapporto di amicizia non si forza la mano a nessuno. Quando farò delle scelte ognuno sarà libero di decidere”.
“Zaia si è rifiutato di incontrarmi”
Per Tosi oggi è il giorno della rabbia e dell’orgoglio (ferito). “Zaia è da settembre che si rifiuta di incontrare il segretario nazionale della Liga. È chiaro che voleva finisse così”. A chi gli chiedeva se era più deluso da Maroni, Salvini o Zaia, Tosi ha risposto senza esitazioni indicando il segretario federale. “Zaia ha tenuto una sua linea costante – ha spiegato – Maroni ha provato a ricucire, ma è stato Salvini a prendere le decisioni. Ho sbagliato a fidarmi, ma era un rapporto d’amicizia e sull’amicizia io non discuto. È stato un errore che rifarei.” Tosi, a chi ha avanzato questa ipotesi, ha escluso di ricorrere alla magistratura per rientrare nel Carroccio. “Sono state fatte cose in contrasto con lo statuto – ha detto – ma non è il caso di ricorrere. Piuttosto mi consolo sapendo che anche un grande segretario della Liga è stato allontanato prima di me. Si tratta di Franco Rocchetta, che ha certo più meriti di me essendo stato colui che ha fondato la Liga”.