Tunisi, la folla si commuove per Akil, il cane poliziotto morto da eroe
Anche un cane poliziotto è rimasto vittima della follia stragista dell’Isis. Si chiamava Akil, e faceva parte della brigata cinofila della polizia tunisina, e oggi, in ossequio al suo sacrificio, ai doveri animalisti – e alla pietà umana dovuta a qualunque essere vivente – è stato indicato come «Akil, morto da eroe».
Tunisi, tra le vittime anche il cane poliziotto
A riferirlo, in particolare, il sito della radio tunisina Mosaique, che ha celebrato le gesta del cane poliziotto, di appena un anno e mezzo, caduto sotto i colpi dei kalashnikov sparati a raffica dai terroristi dell’Isis, nel corso dell’operazione delle forze di sicurezza al museo del Bardo di Tunisi. «Le forze speciali hanno lasciato il museo al termine dell’operazione, portando via il corpo esanime del cane tra gli applausi della folla», scrive il sito che pubblica anche una foto della carcassa di Akil trasportata su una barella.
L’Islam e gli animali «impuri»
Un esempio di virtù, di coraggio e di sacrificio, quello del cane poliziotto, offerto nel pieno dell’eccidio stragista compiuto dai miliziani dell’Isis proprio da uno di quegli animali considerati dal credo islamico impuri: il cane. Secondo, nell’avversità religiosa solo al maiale. Basti pensare che circa un anno fa il Giornale diretto da Sallusti denunciava le recriminazioni polemiche mosse dalle comunità musulmane all’idea di una gita scolastica in fattoria dove piccoli musulmani in erba si sarebbero ritrovati a contatto con il migliore amico dell’uomo e, dunque, costretti poi a rituali di purificazione e lavaggi vari. Trasformando un’iniziativa didattica in una battaglia culturale che ha visto scontrarsi, in quell’occasione, associazioni animaliste e comunità islamiche presenti in Italia. Una bagarre in qualche modo antidcipata solo poco prima da quanto accaduto in Inghilterra lo scorso anno, quando a Londra esplose il caso dei taxisti e dei conducenti di bus che, se musulmani, non facevano salire i cani-guida dei ciechi. Una delle tante, insomma, e purtroppo neanche l’ultima. Oggi, la risposta del giovane ed eroico cane poliziotto Akil.