Terrorismo in Tunisia, il racconto dei crocieristi: «Mi sono salvato per caso»
Tunisia in allerta. Un’atmosfera di grande confusione, tra turisti nel panico, altri ancora ignari di quanto accaduto e l’equipaggio al lavoro, non senza difficoltà, nel tentativo di riportare calma e ordine. È il clima che descrive Alessandro Stefanoni, tecnico di Rainews, che si trova a bordo della Costa Fascinosa, dalla quale è partito il gruppo di italiani, e non solo, coinvolti nell’attacco al museo del Bardo di Tunisi. Raggiunto al telefono, il crocierista racconta i momenti di tensione seguiti all’attacco. «Io per fortuna non facevo parte del gruppo che è andato in gita al museo – spiega – La nave è attraccata al molo di Tunisi alle 8, proveniente da Palermo. Erano previsti diversi gruppi per alcune gite differenti». Il crocierista spiega che «circa 200 persone, soprattutto giapponesi, russi e italiani, sono salite sugli autobus per andare al museo. Ci hanno spiegato che due o tre terroristi hanno aperto il fuoco contro un autobus ferendo l’autista tunisino. Poi sono entrati nel museo, hanno chiuso le porte e aperto il fuoco. Un accompagnatore molto coraggioso è riuscito a far fuggire una parte degli ostaggi dalla porta posteriore».
Tunisia, coppia di ebrei romani sfugge
Una coppia di ebrei romani è sfuggita all’attacco terroristico del museo del Bardo di Tunisi. Secondo quanto riferito dal portavoce della comunità ebraica di Roma Fabio Perugia, i due sono riusciti ad uscire dal museo prima che i terroristi prendessero gli ostaggi. Ora sono stati portati in un luogo sicuro dalle forze dell’ordine. I due, una volta al sicuro, hanno chiamato i figli rassicurandoli sulla loro situazione. Entrambi non sono feriti. L’uomo è stato anche visitato in ospedale dove era stato portato per accertamenti.
Molisani tra i turisti al museo: «Stiamo bene»
Un gruppo di turisti molisani si trovava nel museo del Bardo di Tunisi al momento dell’ irruzione dei terroristi. Si tratta di sei persone, quasi tutte di Bojano (Campobasso) che stavano facendo una vacanza. Hanno inviato un sms ai loro parenti in Molise per avvisarli che stanno bene. «Li abbiamo visti nelle immagini in tv mentre scappavano dal museo – riferisce una loro parente a Bojano – ma poi è stato impossibile contattarli telefonicamente, abbiamo solo ricevuto il loro messaggio nel quale scrivono che stanno bene». Del gruppo fanno parte una coppia di coniugi, la sorella di uno dei due con il figlio, un cugino e un’amica di famiglia.