Tunisia, uno dei terroristi era già noto ai servizi. Arrestati i complici
Uno dei terroristi responsabili dell’attacco di mercoledì in Tunisia, Yassine Laabidi, era «noto» e «seguito» ai servizi di intelligence. Lo ha dichiarato il premier Habib Essid, parlando ai microfoni di radio Rtl, secondo quanto riportano i media tunisini. Il terrorista è stato ucciso nel blitz delle forze di sicurezza. L’altro terrorista, identificato dalle forze dell’ordine, Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi e s’era di recente messo in contatto con i suoi familiari utilizzando un cellulare con sim irachena. L’uomo aveva 35 anni ed era originario di Kasserine.
Tunisia, uno dei terroristi era già noto
«In base alle informazioni che abbiamo, i due terroristi che sono stati uccisi non sono schedati. Quindi questi due giovani non hanno precedenti, sono certamente delle nuove reclute dei terroristi», dichiara il ministro degli Esteri tunisino, Taieb Baccouche, parlando ai microfoni di BfmTv delle indagini sull’attentato. Sono stati arrestati «tre complici» dei terroristi autori dell’attacco al museo del Bardo, dice il ministro, fornendo un bilancio sui componenti del commando: «Un quarto complice – ha aggiunto- è ancora ricercato». Intanto la morte di uno dei feriti nell’attentato atroce al Museo del Bardo ha portato a 20 il bilancio ufficiale delle vittime, ha detto il ministro tunisino. Tra questi ci sono: 18 turisti, un custode del museo tunisino e due agenti di polizia morti durante il blitz. A questi si aggiungono i due terroristi uccisi. Il numero totale dei morti sarebbe quindi 23. Oltre a questi ci sono «diverse decine di feriti».