Ue, fango sul Front National. Marine Le Pen: «Manipolazioni indegne»
La paura verso Marine Le Pen è tangibile, la sinistra francese è nel panico, direttamente proporzionale alla crescita del Front National nei sondaggi. C’era da aspettarsi qualche “mossa” dopo le parole di Hollande e del premier Valls, che hanno agitato lo spettro della “deriva” di estrema destra e della débacle della Francia se il Paese finisse nelle mani della Le Pen. Qualcosa doveva accadere e infatti, puntuale, una tegola cade sul suo partito. E proprio da Bruxelles, il nemico numero uno della leader del Front National, parte l’accusa di frode ai danni del Parlamento europeo. «È una manipolazione politica indegna», risponde Marine Le Pen.
Marine Le Pen attacca
Queste le contestazioni: una ventina tra assistenti e portaborse degli eurodeputati vicini a Marine Le Pen, pur a libro paga dell’Europarlamento lavorerebbero in realtà per la sede centrale del partito. La denuncia è arrivata niente di meno che dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz. «Si parla di moltissimi soldi spesi dal Parlamento europeo”», chiarisce Martin Schulz ai microfoni di Euronews, «Abbiamo tutto il diritto di far luce su come vengano usati e soprattutto se vengano spesi per pagare un lavoro di assistente parlamentare oppure se in realtà servono a foraggiare consulenti di partito, impiegati nella sede centrale del Front National». Furibonda Marine Le Pen va al contrattacco: «Una manipolazione politica indegna in vista delle imminenti elezioni amministrative in Francia».
«Colpire in ogni modo il Fn»
L’accusa è che si tratti di uno “schema” studiato: «Schulz, un socialista e attivista politico, ha risposto in questo modo dopo solo 48 ore all’appello del premier francese Manuel Valls – attacca Marine Le Pen – Una strategia politica che se viene dal presidente del Parlamento europeo è indegna». L’obiettivo è uno solo e oramai neanche tanto nascosto, secondo la Le Pen, ossia picchiare duro, «colpire in ogni modo e ad ogni costo il Front National». La leader del partito si domanda polemicamente se «queste persone abbiamo diritto di assumere responsabilità politica» e parla di atteggiamento di «unione sovietica europea». Tuttavia Le Pen, tranquilla, promette che risponderà alle procedure dell’Olaf e alle domande che le saranno rivolte «nel modo più semplice possibile».