Veneto, Tosi scende in campo senza il sostegno del Ncd: solo tattica?

16 Mar 2015 16:54 - di Mauro Achille

Le convulsioni della Lega in vista delle regionali in Veneto non si attenuano. Dopo la decisione di  Flavio Tosi di scendere in campo e contendere a Zaia la poltrona di governatore, si infittiscono le voci sui possibili schieramenti. Secondo la senatrice Patrizia Bisinella, che è anche la compagna del sindaco di Verona, Flavio Tosi correrà da solo. A sostenerlo ci sarebbero soltanto liste civiche. Si tratterebbe, in sostanza, di una replica dell’esperimento che Tosi ha già fatto candidandosi, per la seconda volta, a sindaco della città scaligera nel 2012.

Tosi replicherà la formula con cui si candidò a sindaco ?

Se questa ipotesi fosse confermata, scemerebbe la ventilata alleanza con il Nuovo centrodestra di Alfano, di cui si è molto parlato nei giorni scorsi. La rottura di Tosi con la Lega Nord di Salvini, e le aspre polemiche tra i due nei giorni scorsi, avevano fatto  pensare ad una intesa tra il sindaco e Alfano. Lo stesso Berlusconi, secondo alcune fonti, sarebbe stato tentato dall’idea di appoggiare Tosi, irritato dal comportamento poco rispettoso di Salvini nei confronti di Forza Italia. Si tratta ora di capire se l’annuncio di una corsa solitaria del sindaco di Verona sia reale o si trattai di una scelta tattica. Un modo per sottrarsi alle accuse che lo stesso Salvini gli ha scagliato contro, una volta consumato il divorzio.

Parlamentari di Tosi presto fuori dalla Lega

Quel che appare ormai certo, dopo la rottura, è la fuoriuscita di parlamentari leghisti dai gruppi della Camera e del Senato. Si parla di tre senatori e quattro deputati. La pattuglia di parlamentari vicini a Flavio Tosi potrebbe annunciare in settimana l’addio alla Lega Nord. Al momento non c’è nulla di ufficiale, ma fonti vicine al sindaco di Verona riferiscono che “solo alcuni aspetti burocratici hanno impedito l’annuncio già oggi”. In realtà, i parlamentari di Palazzo Madama e di Montecitorio si starebbe coordinando per “uscire nello stesso momento e dare un segno politico di dissenso”. Al Senato i fuoriusciti sarebbero Patrizia Bisinella, la maroniana Emanuela Munerato e Raffaella Bellot (quest’ultima starebbe valutando in queste ore se fare o meno “il salto”). Alla Camera si fanno i nomi di Matteo Bragantini, Emanuele Prataviera, Roberto Caon e Dario Marcolin.

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