Aborto. il vescovo di Terni: «Revocare la scomunica a chi si pente»
Un’iniziativa destinata a creare confronti e polemiche. Ha concesso per un periodo limitato di tempo ai presbiteri della diocesi di Terni di rimettere con la confessione la scomunica «per il grave peccato di aborto procurato» il vescovo, padre Giuseppe Piemontese. A riportare la notizia è il Giornale dell’Umbria. Tale facoltà è stata concessa dal mercoledì delle Ceneri alla Pentecoste. E ha riguardato «tutti coloro che, fisicamente o moralmente, abbiano cooperato in modo diretto ed efficace a favorire l’aborto».
«La scomunica per l’aborto ha valore dissuasivo»
Nel decreto del vescovo Piemontese, un francescano già custode del Sacro Convento di Assisi, si ricorda che la scomunica latae sententiae per il «grave peccato di aborto procurato» ha «valore pedagogico e dissuasivo», offrendo al contempo «al penitente l’opportunità di intervallare l’accusa del peccato dalla assoluzione con un periodo di tempo da impegnare nella riflessione, nell’ascolto della parola di Dio, nella preghiera, nella carità e nella congrua penitenza». La possibilità di rimettere la stessa scomunica è stata concessa al fine «di mostrare concretamente la misericordia del Padre nei confronti di chi è pentito di un delitto commesso; desiderando rendere più facile l’accostarsi al Sacramento della misericordia da parte dei fedeli che hanno commesso peccati particolarmente gravi, puniti con la scomunica».