Allarme Isis al Porto di Bari, ma la polizia viene dirottata all’Expò…
L’allarme Isis è reale sulle coste pugliesi. C’è massima allerta sotto il profilo investigativo, anche se l’attenzione, quando si tratta di terrorismo, non è mai troppa. Eppure i rinforzi più volte annunciati restano sulla carta, perché centinaia di agenti di polizia appena usciti dalle scuole sono diretti verso altri lidi, precisamente Milano, una destinazione imposta dal governo per fronteggiare le esigenze dell’Expo. La situazione, in particolare quella delicata del Porto di Bari, è documentata in una lettera che il Sindacato autonomo di polizia (Sap) ha inviato al dipartimento per la pubblica sicurezza del ministero dell’Interno,come si apprende da un ricostruzione fornita dal Corriere del Mezzogiorno.
Allarme Isis sulle coste pugliesi
Tre pagine che raccontano una grave carenza di organico in due punti strategici come porto e aeroporto, «dove il personale è ridotto alla metà rispetto alle reali necessità imposte dal rischio terrorismo». Bisogna sapere che si tratta di uffici di frontiera cruciali per il passaggio di integralisti islamici di tutta Europa che aspirano a combattere con l’Isis o tornano dalle zone di combattimento. Un punto sensibile, fondamentale per fronteggiare possibili infiltrazioni che fonti investigative qualificate definiscono «concrete». Il caso Bari è allarmante. Secondo lo studio del sindacato, «solo per i controlli nell’aeroporto, sono necessari almeno dodici operatori per turno per un totale di 60 unità, senza contare chi svolge mansioni amministrative. Oggi l’organico conta 40 unità». Unna ciffra grottesca per fronteggiare un’organizzazione come l’Isis. Le cose non cambiano al porto, dove sarebbero necessari «135 dipendenti che, tenendo conto dell’assenza media di un quarto della forza salgono a oltre 160 uomini». La realtà invece è un drappello di ottanta agenti. In buona sostanza: il numero dei poliziotti è la metà di quanto occorrerebbero. L’Isis può dormire sogni tranquilli…
Agenti dimezzati mentre il pericolo incombe
Nel medio periodo le cose non sembrano destinate a migliorare, infatti, «nella programmazione delle assegnazioni di nuovo personale nel prossimo mese di maggio – scrive il coordinatore provinciale del Sap, Battista – non è stato previsto alcun rinforzo significativo per Bari in quanto le risorse disponibili saranno dirottate quasi tutte in Lombardia». Ricordiamo che proprio al porto di Bari l’11 novembre del 2008 la polizia di frontiera bloccò l’ex imam di Bruxelles, Bassam Ayachi, e l’ingegnere informatico Raphael Gendron: finirono in carcere con l’accusa di essere personaggi di spicco di Al Qaeda, furono condannati in primo grado e poi assolti due volte dopo un primo annullamento della Cassazione. Proprio Gendron, tornato in libertà, è morto un anno fa combattendo in Siria. Si capisce bene come ora, proprio di fronte a un’offensica costante del terrorismo islamista, dal cuore dell’Europa al Nord Africa, la necessità di forze più cospicue sarebbe un atto dovuto.