Atene, in calo l’astro di Varoufakis: Tsipras lo “commissaria”
Tsipras scarica il superministro delle Finanze Yanis Varoufakis, il paladino duro e pure della sinistra greca che nelle ultime settimane ha subìto molti attacchi internazionali per il suo caratteraccio. L’astro del bel ministro comincia a vacillare e il premier sembra intenzionato a cedere alle richieste dei creditori internazionali preparando un decreto per dare al negoziato internazionale un’accelerata decisa.
Il commissariamento di Varoufakis
Dopo l’attacco dell’Eurogruppo al ministro Varoufakis, accusato di aver rallentato le trattative per le troppe rigidità, anche caratteriali, Tsipras ha messo mano alla squadra dei negoziatori e commissariato il professore affiancandogli il viceministro per le Relazioni Economiche Internazionali, Euclid Tsakalotos. Inoltre, è stata creata una “squadra speciale” per assistere il team di tecnici Ue ad Atene.
Verso l’accordo
Secondo la Bild, non è l’unica concessione di Tsipras, che sarebbe anche pronto a mettere da parte, per ora, l’aumento del salario minimo e il rafforzamento dei diritti dei lavoratori. Il nuovo gruppo si è già messo al lavoro e dopo la prima telefonata con il Brussels Group sta preparando un documento, che sarà presentato ai negoziatori mercoledì 29 aprile con riforme che vanno dal sistema fiscale alla pubblica amministrazione. L’obiettivo, per la prima volta esplicitamente dichiarato, è accelerare verso un accordo.
Lo spettro del default
L’ultimo Eurogruppo, che aveva portato all’ennesimo nulla di fatto, era andato in archivio con parecchi malumori verso gli atteggiamenti del vulcanico Varoufakis, accusato di fare tanto rumore per nulla e di non concretizzare i suoi proclami.Dopo la notizia del cambio di squadra, i mercati hanno recuperato terreno e il vicepresidente della Bce Vitor Constancio si è detto fiducioso in un accordo. Già nella giornata di domenica, Tsipras aveva telefonato ad Angela Merkel per cercare di stemperare le tensioni e dare nuovo slancio alle trattative. Atene ha bisogno urgente degli aiuti se non vuole andare incontro a una reazione a catena che, con un default dello Stato, manderebbe all’aria tutta l’economia già in difficoltà. Nei primi tre mesi nel 2015 hanno chiuso 5.341 imprese a una media di circa 59 chiusure al giorno e molte altre rischiano di chiudere nei prossimi tre mesi senza un accordo con i creditori, fa sapere la Confederazione Nazionale delle Camere di Commercio elleniche.