La Bibbia libro ufficiale dello Stato. Succede in Tennessee. Ed è polemica
La Bibbia libro ufficiale dello Stato. Succede in Tennessee, dove la Camera dei rappresentanti ha votato una legge promossa da un deputato della maggioranza repubblicana, Jerry Sexton. Il testo è passato con 55 voti a favore e 38 contrari. Fra i sì si contano anche quelli di sei democratici.
I dubbi sulla costituzionalità
Com’era facile prevedere, la legge ha suscitato e continua a suscitare un acceso dibattito, che non accenna a diminuire anche alla luce della possibile prossima presentazione di un testo analogo al Senato. Sulla Bibbia come libro di Stato, al di là delle questioni di opportunità, esistono dubbi di costituzionalità, che fanno prevedere l’eventualità di una battaglia legale che potrebbe costare milioni ai contribuenti. E fra i detrattori dell’iniziativa si colloca anche il governatore dello Stato, Bill Haslam, anche lui repubblicano, che ha definito la legge «irrispettosa».
Polemiche anche fra i repubblicani
Per Jerry Sexton e gli altri sostenitori, però, la legge non riguarda questioni religiose, ma l’impatto economico e storico della Bibbia. «Io sono quello che sono perché quel libro mi ha formato. La morale, i valori…», ha detto il repubblicano Ron Lollar, aggiungendo che «tutti parlano di diversità: in questo Paese siamo così per quel libro e per la nostra Costituzione». Fra i repubblicani, però, più d’uno ha ricordato che, al di là delle intenzioni, la legge potrebbe essere considerata solo per ragioni religiose. «La controversia non finirà in questa camera, se noi facciamo passare questa legge ci copriremo di ridicolo», è stato il commento del deputato repubblicano Martin Daniel.