Bossi “gela” Salvini: «Il leader del centrodestra? Per ora c’è il Cavaliere»
Il Bossi che non ti immagini sulla tv che non ti aspetti. Il Senatùr ci ha da tempo abituati ad esternazioni che sono autentiche incursioni. E non sempre in terra straniera, come conferma l’intervista concessa a Piazzapulita, la trasmissione di Corrado Formigli in onda il lunedì sera su La7. Bossi ne ha per tutti, persino per Salvini, considerato «ancora troppo giovane» per aspirare alla leadership del centrodestra. Alla precisa domanda sull’argomento, l’ex-capo padano risponde in maniera sibillina «Mah… Per adesso è Berlusconi mi sembra. Ci dev’essere un uomo che o ha il coraggio o ha le idee. Non è che esser della Lega ti da automaticamente la garanzia di esser capace a fare tutto. Ma il suo modo di fare, finisce per piacere a molta gente». Come dire, il ragazzo si farà.
Bossi a tutto campo su “Piazzapulita”
Che l’attuale segretario leghista sia per lui un frutto ancora acerbo lo si capisce dalla sfoggio di saggezza di Bossi sull’emergenza immigrati. Ricordate la frase di Salvini sui campi nomadi da sbaraccare? Tutto sbagliato per il vecchio capo del Carroccio: «Quella sulle ruspe e i campi rom – spiega – è una frase detta superficialmente, Salvini ci sarà arrivato da solo, a questo punto: se non metti un campo a disposizione per i rom, cosa fanno questi? I campi sono il male minore». Ma l’intervista a Formigli è anche l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Bossi non ha dimenticato gli scandali, le polemiche sul “cerchio magico”, il tesoriere Belsito ed il figlio Renzo, “il trota”, anche lui finito nel tritacarne mediatico. «Non era previsto che io me ne andassi – spiega il Senatùr -. Me ne sono andato dopo che la magistratura ha fatto il gran caos». Colpa delle toghe, dunque? «Per far entrare il nemico nel castello – è la risposta di Bossi – è meglio se c’è qualcuno che apre il portone dall’interno. Ho dei sospetti su chi sia stato, ma li tengo per me». Ogni riferimento a Roberto Maroni è puramente voluto.
Sui campi rom: «Non vanno abbattuti. Sono il male minore»
Persino la parte dell’intervista dedicata al 25 Aprile sembra andare in una direzione che contraddice le ultime mosse di Salvini, sia in politica interna con l’accordo con Casa Pound, i cui militanti sono stati protagonisti nel recente debutto leghista a Roma, sia nelle relazioni internazionali ormai assorbite dall’alleanza esclusiva con il Front National di Marine Le Pen. A detta di Bossi, l’alleanza con Casa Pound «non è strategica, è solo tattica, utilizzata per fare la manifestazione a Roma: la sinistra manda i centri sociali a rompergli le scatole e Salvini si difende con la controparte». Infine, alla domanda su che impressione gli facessero le braccia tese alla manifestazione della Lega a Roma, Bossi ha risposto: «Io non le ho viste. Non le ho volute vedere».