Caos Italicum, le opposizioni abbandonano la commissione
Le opposizioni vanno sull’Aventino, Renzi resta quasi da solo, i lavori in Commissione Affari costituzionali sull’Italicum sono in pieno caos e vengono abbandonati via via da tutti, da Forza Italia, Sel, Lega. Fratelli d’Italia e M5S. Nessuno vuole fare il “burattino” nelle mano i di Renzi, dicono i parlamentari per i quali la misura è veramente colma.
Italicum: da Renzi deputati “usa e getta”
L’Aventino è molto affollato. «La sostituzione dei deputati Pd è gravissima da un punto di vista concettuale, anche se siamo abituati a questi diktat», evidenzia Ignazio La Russa, deputato di Fdi, annunciando che anche il suo gruppo uscirà, come le altre opposizioni, dalla commissione Affari costituzionali dove si stava discutendo dell’Italicum. Ma, osserva, «i sostituiti del Pd potrebbero venire qui e protestare. Se lo facessero, allora sì che mi straccerei le vesti». rincara la dose Fabio Rampelli: «La sostituzione dei 10 democrat in commissione è la dimostrazione della deriva autoritaria che sta assumendo Renzi e il suo governo. La vergogna non è soltanto la loro defenestrazione ma anche il fatto che ci siano stati altri 10 disponibili a sostituirli. Segno evidente di un assottigliamento di tutti i valori di lealtà politica e correttezza istituzionale in seno al partito geneticamente “transumato” da Renzi. Deputati da usa e getta».
La Commissione come una dependance
Per Forza Italia interviene Renato Brunetta: «Noi dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Pd di sostituire la propria minoranza in commissione. Lasceremo al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso». Stessa musica per la Lega: «Non abbiamo alcuna intenzione di mischiarci ai burattini di Renzi e di fare il loro gioco. Per questo non parteciperemo alla commissione Affari costituzionali», annuncia Cristian Invernizzi, capogruppo in commissione. Questo è un ulteriore esempio di come Renzi utilizzi il parlamento a suo uso e consumo». Anche Sel abbandona i lavori sull’Italicum sostenendo che «la Commissione non possa essere trattata come una dependance del principale partito di maggioranza. Si tratta di sostituzioni in pieno stile sovietico. Sembra che abbiano studiato a Mosca nel 1936», aggiunge il capogruppo di Sel Arturo Scotto sulla sostituzione dei parlamentari Pd, evidenziando però “preoccupazione” sul fatto che ora la fiducia vada evitata. Arrivano i cinquestelle: «Non partecipiamo a quella che in commissione è una farsa, il Pd si troverà da solo a votare» il ddl, afferma la capogruppo del M5S alla Camera, Fabiana Dadone, annunciando l’uscita dei deputati pentastellati dalla commissione Affari costituzionali. «Ripresenteremo i nostri emendamenti in aula». E il caos continua.