Su Lo Porto tre mesi di silenzio. Renzi “suddito” beffato da Obama
Informativa alla Camera del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sulla morte del cooperante Giovanni Lo Porto. Renzi – ha affermato Gentiloni – “è stato avvertito dal presidente Usa Obama nella tarda serata del 22 aprile” della morte dei due ostaggi. “Il governo – conclude Gentiloni – prende atto delle affermazioni del presidente Usa Barack Obama e prende atto dell’impegno alla massima trasparenza da lui avanzato”. Ma quale massima trasparenza? E’ possibile venire a sapere della morte di un italiano da parte di colui che se ne dice responsabile e con tre mesi di ritardo? E Renzi che tre giorni fa era con Obama a discutere di F35 possibile che non fosse al corrente di nulla oppure è stato costretto ad “abbozzare” e ad attendere i tempi della Casa Bianca per aggiungere Lo Porto all’elenco degli “effetti collaterali” delle bombe intelligenti lanciate contro il terrorismo?
Sui quotidiani critiche a Renzi trattato da “suddito”
Sui quotidiani di oggi Renzi non ne esce certo bene: dal Messaggero al Corriere passando per il Giornale (quotidiano non certo ostile agli Usa) le critiche alla gestione di questa imbarazzante vicenda non vengono risparmiate al premier che si autodefinisce “decisionista”. Sul Messaggero Paolo Graldi invoca risposte per confutare gli argomenti di chi paventa un “trattamento da sudditi” e ricorda il doloroso caso dell’uccisione di Nicola Calipari. “La rivendicata e profonda amicizia tra i due Paesi aveva forse bisogno – scrive – di apparire tale nella dolorosa circostanza”. Sul Corriere Beppe Severgnini sottolinea che Lo Porto è morto quattro volte: “Quando è stato rapito, quando è stato dimenticato, quando è stato colpito, quando la notizia della sua uccisione è stata nascosta. Per quattro mesi, non per quarantotto ore in attesa di verifiche”.
Renzi sapeva di Lo Porto e ha taciuto per obbedienza?
E infine Alessandro Sallusti nel suo editoriale osserva: “Sono fresche di pochi giorni le immagini di Obama e Renzi che si danno pacche sulle spalle alla Casa Bianca, scherzano, dissertano sui nostri vini: Italia very beautiful, Italia di qua, Italia di là. Tutte balle. Evidentemente Obama non ci considera all’altezza di comprendere e gestire una verità tragica come la morte ‘anomala’ di un nostro concittadino. Se quattro giorni fa non l’ha detto neppure a Renzi durante il loro faccia a faccia è cosa molto grave. E se lo ha fatto e Renzi ha acconsentito a tacere è ancora peggio…”.