Dorina Bianchi vuol fare la “ministra”. Lo schiaffo a Lupi? Dimenticato
Non importa se Matteo Renzi ha trattato l’Ncd come uno straccio, dopo le dimissioni di Maurizio Lupi. Non importa se uno dei maggiori ministeri che avevano gli alfaniani sia scomparso nel nulla e messo nelle mani di un fidatissimo del premier. Lei, Dorina Bianchi, si guarda allo specchio e spera di diventare ministro. O ministra, così da accontentare il linguaggio che piace tanto alla Boldrini.
Dorina Bianchi si sente “pronta”
Non è un dicastero di peso come quello alle Infrastrutture, che ha visto la decapitazione politica di Lupi da parte degli alleati. Ma tutto fa brodo: «Io molto serenamente faccio il vicecapogruppo alla Camera. Detto questo sono al servizio del partito, se Alfano pensa che possa dare il mio contributo al governo ho sicuramente l’esperienza per farlo. Per chi fa politica fare il ministro non è un orpello, significa provare a rendere concrete le proprie idee», ha detto Dorina Bianchi a Repubblica. Esponente di Area popolare (Udc-Ncd) è – e si sente – in corsa per assumere il ruolo di ministro per gli Affari regionali in quota alfaniana. «Evidentemente – spiega Dorina Bianchi – ci sono ancora delle cose da mettere a posto. Poi inizierà un confronto all’interno del partito su chi ci deve andare. Ma con un punto fermo: noi siamo al governo per portare avanti le riforme e non ne vogliamo uscire. Nessuno di noi sta sgomitando – assicura comunque la Bianchi – Gaetano Quagliariello è sicuramente il più indicato per ricoprire il ruolo di ministro»-