«Il Feroce Saracino» : Buttafuoco svela la guerra interna all’Islam

3 Apr 2015 19:36 - di Tano Canino

«Più che la scimitarra, la forbice. Questa era la percezione dell’islam nell’immaginario degli italiani. Le forbici sul fez del Turco napoletano, una delle più fortunate maschere di Totò, la simpatia malandrina del Sarracino cantato da Carosone, o l’alone fiabesco del Saladino della pubblicità Perugina. Da religione residuale l’islam oggi è diventato l’incubo di tutti; bussa alla porta di ciascuno di noi, insinuandosi nella nostra più privata quotidianità. Della strage di “Charlie Hebdo” a Parigi resta un fotogramma: un musulmano che spara a un altro musulmano. Due individui colti nel momento in cui la guerra civile globale diventa – ben oltre l’immagine – un fatto conclamato. Il primo uccide in nome di Allah, il secondo muore invocandolo. È una guerra civile all’interno dell’islam quella che, nel solco delle primavere arabe, dei flussi migratori e del dilagare del terrorismo internazionale, incendia la comunità musulmana. Si chiama fitna ed è la discordia insanabile, una faida che non trova tregua e che trascina nel proprio gorgo tutti. L’isis cancella coi caterpillar l’antica città di Hatra. Come a Mosul, così a Nimrud. Di duemila anni di storia resta la polvere e una minaccia: la demolizione delle Piramidi in Egitto. Uno scempio messo in atto dai terroristi che non risparmia neppure i luoghi santi della religione di Maometto. E senza risparmiare Mecca dove i fanatici, tra le tante memorie della devozione, non hanno esitato a distruggere la casa del primo califfo dell’islam e anche la dimora di Khadigia, la prima moglie del Profeta, per lasciare il posto a dei bagni pubblici».

Buttafuoco svela l’Islam

Con Il Feroce Saracino (Bompiani,pag 208, 12 euro) Pietrangelo Buttafuoco torna in libreria e cerca di spiegare perché sia sbagliato parlare e/o alimentare la tesi dello scontro di civiltà tra saraceni e cristiani. Il conflitto è infatti tutto interno all’Islam. Ed è frutto di quella “discordia insanabile” che lo scrittore siciliano individua quale chiave per comprendere gli accadimenti odierni senza inforcare le deformanti lenti della propaganda o del pregiudizio. Una lettura agile che, nella concatenazione di fatti e conseguenze, ci invoglia a ragionare, a riflettere. E a non disperare.

 

Commenti