Genocidio cristiano, il Papa se la prende con l’Europa. Ma la Chiesa?
Papa Francesco ha lamentato l’indifferenza dell’Occidente, a partire da quello cristiano, nei confronti dei sempre più numerosi cristiani assassinati in Africa ed in Asia dai fondamentalisti islamici. Ha ragione, indubbiamente: l’indifferenza è totale. Il Papa, però, dovrebbe chiedersi le ragioni di questo atteggiamento. Ma le risposte non sarebbero particolarmente gradite. Perché la prima responsabile dell’indifferenza è proprio la Chiesa, quella cattolica e quella protestante innanzitutto.
Una Chiesa a metà
Una Chiesa che ha dimenticato il sacro per trasformarsi in un’azienda che si occupa di sociologia. Quando gli Stati occidentali, sempre più laici, toglievano il crocifisso dai luoghi pubblici, dalle scuole, i cardinali ed i vescovi tacevano. Mentre qualche prete plaudiva pure, nel nome dell’accoglienza. Si vietava il prosciutto per non infastidire gli ospiti, ma non si toglieva la carne il venerdì perché le regole cattoliche non valgono più. Ed è stato un crescendo. Con la Caritas che si occupa solo degli immigrati, perché incassa somme enormi per mantenerli, mentre ignora i vecchi ed i poveri italiani che frugano nell’immondizia per cercar qualcosa da mangiare. Da loro, dai vecchi italiani, dovrebbe arrivare adesso la solidarietà?
Il silenzio dei vescovi
E i vescovi in cerca di una promozione a cardinali (vero Nosiglia?) che visitano i campi Rom e si indignano ma poi tacciono di fronte ai furti compiuti ai danni degli anziani italiani, dei più deboli, dei più indifesi? Sono le vittime che dovrebbero ora interessarsi dei nuovi martiri della Chiesa? Tutti gli ultimi italiani, ignorati dalle gerarchie e pure dalle parrocchie, ora dovrebbero mobilitarsi? In nome di cosa? Di una fede che viene presentata come identica a tutte le altre? In nome di un sacro che è stato cancellato? In nome di una solidarietà che li discrimina sempre?
Un Papa “distratto”
Il Papa, sempre pronto a pregare per le vittime straniere, è sempre così distratto quando si tratta di pregare per gli italiani vittime degli stranieri. Praticamente muto. Il telefono va fuori servizio, in quei casi. Recentemente un sondaggio in una scuola media italiana ha evidenziato come la stragrande maggioranza dei ragazzini di quella scuola sarebbe pronta a convertirsi all’Islam di fronte ad una minaccia dei fondamentalisti. Al di là dell’attendibilità o meno di un simile sondaggio, perché mai i ragazzini dovrebbero rispondere in modo diverso? Per difendere il crocefisso in classe, già tolto da qualche insegnante multiculturale? Per difendere la recita natalizia, eliminata da qualche preside progressista? Per difendere il presepe, già eliminato dal consiglio di classe tanto attento ai nuovi italiani? Ecco, forse l’unica ragione per non convertirsi sarebbe la rinuncia al panino con il salame.
L’Europa laica
Ma non basteranno le nonne a difendere la cultura italiana, almeno quella gastronomica. Provvede già McDonalds. E allora il Papa non deve stupirsi dell’indifferenza. Se vuole, e non è sicuro, può provare a cambiare questa Chiesa laica, laicista, attenta solo agli stranieri. Magari ha ragione lui, l’Europa ha finito il suo ciclo di vita e di iniziativa culturale. La fede è solo più proprietà dei cattolici di altri continenti e questo spiega la disattenzione della Chiesa nei confronti dei fedeli europei. Ma allora non si chieda attenzione e sostegno da chi viene ignorato e discriminato. Sono scelte libere, quelle della Chiesa. Ma anche quelle dei fedeli, sempre meno fedeli. E se il Papa vuol cambiar verso, può sempre chiedere consigli ai patriarchi ortodossi.
Augusto Grandi (girano.blogspot.it)
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