Grecia, lo spettro del crack spaventa i mercati. Borse in calo, spread in rialzo
Lo spettro della bancarotta della Grecia e della sua uscita dall’euro torna a spaventare i mercati e le Borse, dal Vecchio Continente a Wall Street. Nelle casse di Atene non sono rimasti molti soldi. Alcune indiscrezioni parlano di soli 2 miliardi di euro per pagare stipendi pubblici e pensioni alla fine del mese. Poi nulla più. E la smentita ufficiale del ministero delle finanze greco – che parla di «voci infondate» – non tranquillizza affatto. Se fallisce il prossimo vertice dell’Eurogruppo in programma a Riga il 24 aprile prossimo, maggio potrebbe essere davvero il mese in cui si consumerà il fallimento di uno dei Paesi fondatori dell’Eurozona, non più in grado di onorare i suoi debiti. Con tutte le conseguenze del caso sull’economia europea e la ripresa globale.
Il “caso” Grecia si fa critico: rischio default?
Non a caso il pressing su Atene si fa sempre più asfissiante. Con il “caso Grecia” che sta dominando i lavori del Fondo Monetario Internazionale, in corso a Washington. E dalla capitale statunitense anche Barack Obama, preoccupato per le riprecussioni che nuovi shock possono avere sull’economia Usa, lancia un monito mai così esplicito: «La Grecia deve iniziare a fare riforme importanti, deve iniziare a prendere decisioni dure». Il presidente americano, che giovedì sera ha avuto anche un breve incontro alla Casa Bianca con il ministro delle finanze ellenico, Yanis Varoufakis, esorta il governo Tsipras a una svolta vera: «Devono far pagare le tasse, ridurre la burocrazia e introdurre flessibilità», ha “ordinato” nel corso della conferenza stampa col premier Matteo Renzi. Intanto, a margine delle riunioni del Fondo a cui partecipano i ministri delle finanze e i governatori centrali di tutto il mondo, Varoufakis è impegnato in un’azione diplomatica senza precedenti. Tantissimi gli incontri, nel giro di 24 ore oltre ad Obama vede, tra gli altri, il segretario di stato americano Jacob Lew, e il presidente della Bce, Mario Draghi. E a chi gli chiedeva se la Bce sia pronta ad aiutare la Grecia a trovare una soluzione – come affermato da una fonte del governo di Atene – Draghi ha risposto laconico: «Non mi fate dire più cose di quelle che ho detto».