Hillary Clinton scalda i muscoli per la Casa Bianca. E “cerca casa” a New York
Hillary Clinton prepara al sua discesa in campo per la corsa alla Casa Bianca del 2016. Il suo staff ha affittato come quartier generale un ufficio su due piani a Brooklyn. La notizia è riportata da Politico che cita fonti vicine alla bionda lady che non ha ancora sciolto le riserve su una sua possibile candidatura, ma secondo indiscrezioni dovrebbe annunciare la propria candidatura entro la fine del mese. Il contratto d’affitto per l’ufficio avvia il conto alla rovescia per la notifica alla Commissione Federale per le Elezioni per assicurare il rispetto delle regole alle attività di campagna elettorale per i candidati non ufficiali.
Hillary Clinton al lavoro
Hillary resta favorita nei sondaggi (secondo l’ultimo di Washington Post/Abc News, se si votasse oggi il 54% degli elettori sceglierebbe l’ex first lady) a dispetto degli scandali che la lambiscono e che comunque continuano a sollevare dubbi. L’intesa con l‘Iran è «un importante passo in avanti verso un accordo ampio che rafforzerà la sicurezza di Stati Uniti, Israele e dell’area», ha dichiarato la Clinton, sottolineando cautamente che resta ancora molto lavoro da fare per un accordo finale e che il «diavolo è nei dettagli in questo tipo di trattative». Hillary Clinton ha aggiunto di sostenere gli sforzi del presidente Barack Obama e del segretario John Kerry da qui a giugno per raggiungere un accordo finale: «C’è molto da fare e da dire nei mesi a venire, ma per il momento la diplomazia merita una chance di successo», ha detto in un commento che sembra indirettamente riferito al Congresso, che ha cercato di inserirsi nelle trattative.
John Kerry e l’Iran
È l’unico americano che parla francese, si dice. Non a caso forse John Kerry, il segretario di Stato voluto da Obama in sostituzione di Hilllary Clinton, strappa la vittoria nell’accordo con l’Iran, e dopo il disgelo con Cuba, assicura ad Obama anche questa “pagina di storia”. «Sarà un formidabile segretario di Stato», aveva detto Obama nominandolo a capo del dipartimento nel dicembre 2012 in sostituzione di Hillary Clinton. Un veterano della politica estera, Kerry in questi due anni ha saputo mettere in campo una speciale “arma di seduzione di massa”: dalla crisi siriana all’Iran passando per l’Ucraina.