I quotidiani del 3 aprile visti da destra. I dieci articoli da non perdere
La strage nel campus universitario in Kenya e lo storico accordo raggiunto tra Theran e Occidente sul nucleare, (o meglio, sulla riduzione del programma di arricchimento dell’uranio), tengono banco sulle prime pagine dei principali quotidiani. Accanto, la reazioni ai dati Istat sulla pressione fiscale alle stelle e il dibattito sulle intercettazioni. Il Tempo, infine, sceglie di dividere gli spazi dell’apertura tra la strage di cristiani jihadista e la massiccia partecipazione alla manifestazione romana indetta per il prossimo 24 maggio contro i campi nomadi e a denuncia di una convivenza sempre più difficile.
1) Nuova strage mirata (Avvenire, nel primo piano a pagina 7)
La furia jihadista degli estremisti somali al Shabaab si è abbattuta oggi contro un campus universitario in Kenya, prendendo di mira gli studenti cristiani. Almeno 147 i morti accertati, ancora incerto il numero degli studenti presi in ostaggio, quattro i terroristi uccisi. È’ a dir poco drammatico il bilancio dell’attacco dei miliziani legati ad al Qaeda al college di Garissa, nell’est del Paese e a soli 145 km dal confine somalo. «Hanno scelto i cristiani, alcuni decapitati». Diffcile fronteggiare «una minaccia che sa rendersi spesso invisibile».
2) La campagna d’Africa del califfo non si arresta (Avvenire, pagina 7)
Le milizie di Shabaab vanno angosciosamente ad aggiungersi alle 32 formazioni che si sono finora unite all’Isis. Dopo il giuramento di fedeltà ad al-Baghadi di Boko Haram, dunque, anche il gruppo somalo sta pensando ad una sua possibile adesione allo Stato islamico: e la “campagna d’Africa” del Califfo estende il raggio dell’ombra lunga del teorrore jihadista. Una escalation dell’orrore stragista di cui l’articolo ripercorre solo gli ultimi episodi, dai cristiani uccisi il 4 marzo dello scorso anno in una chiesa evangelica nella periferia di Mombasa, alle 36 vittime attaccate in una cava di Mandera, per un totale di almeno 20 assalti di matrice qaedista negli ultimi due anni.
3) Quanto vola (e mangia) Renzi (Libero, pagina 5)
La pressione fiscale continua a salire, toccando il 50,3% nel quarto trimestre dell’anno e il 43,5% nell’intero 2014: ma «alla salute dei contribuenti». Alla faccia di spending review e del 730 «precomplicato», il premier Renzi e i suoi collaboratori in pochi mesi, a suon di catering fanno «schizzare» il costo di un pasto servito a bordo da 45 a 170 euro. Per non parlare del fatto che, da luglio 2014 a gennaio 2015 – resoconta amaramente il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro – Renzi e i suoi ministri hanno utilizzato 103 volte i voli di Stato, traghettando tra ospiti e collaboratori, ben 960 persone, con un picco di 176 passeggeri a bordo raggiunto a novembre. Voli piacevoli sulla flotta a disposizione di Palazzo Chigi (dieci aerei e due elicotteri, spiega il quotidiano milanese), allietati dai banchetti di cui sopra…
4) La precomplicazione del 730 precompilato: 35 ore solo per preparsi (Libero, pagina 3)
E a proposito di tasse, Libero dedica ampi servizi all’«odiessea» inflitta al contribuente alle prese con il Portale dell entrate e le nuove norme in materia di dichiarazione dei redditi, tra password, codici di accesso e siti in panne: una barriera con cui è praticamente impossibile non scontrarsi nell’eroica impresa dell’aggiornamento sulle ultime norme e imposte. Una beffa al quadrato considerato che, come rilevato nelle ultime ore anche dal Codacons che, commentando i dati Istat, ha parlato di «pressione fiscale abnorme», «L’Italia è il paese europeo dove le tasse crescono più velocemente a fronte di servizi in costante diminuzione». O in progressiva, insesorabile, complicazione…
5) Cura Renzi: più tasse e più spioni ( il Giornale, pagina 5 e pagina 10)
Dati, rilevazioni, proiezioni e sondaggi sbugiardano l’esecutivo renziano: male il deficit-pil, cresce l’imposizione fiscale, e in materia di giustizia si va inesorabilmente – alla faccia della privacy e delle sue articolate norme – verso le «intercettazioni a tappeto». Con buona pace delle famiglie italiane, il cui potere d’acquisto, in un contesto di bassa inflazione se non di deflazione, resta invariato, e nella più sfacciata noncuranza dei moniti lanciati in queste ore soprattutto dal Garante privacy, Antonello Soro che, sull’onda lunga delle polemiche di questi giorni, ha scritto al premier per chiedere a «governo e Parlamento» di cercare di evitare «quella “pesca a strascico” nelle vite degli altri in cui degenera l’uso indiscriminato delle intercettazioni».
6) Perchè anche gli atei sono bersaglio dell’Islam (il Giornale, pagina 1 e 3)
A partire dalla strage di cristiani in Kenya, l’editoriale a firma di Vittorio Feltri propone una lucida analisi della matrice religiosa che motiva i massacri compiuti nell’ambito di una guerra senza esclusione di colpi. Ma – scrive l’editorialista – «noi occidentali non siamo bigotti e non comprendiamo come sia possibile una cosa del genere, e per spiegarci le uccisioni di massa dei nostri confratelli ci arrampichiamo sugli specchi della ragione». Ma, qualche riga prima, Feltri ha già detto come e perché «una strage di studenti, ovviamente cristiani, selezionati per essere uccisi in base a un criterio biblico: separare il grano dalla pula» sintetizzi, eloquentemente, quanto argomentato tra riferimenti geo-politici e precedetni storici, poco dopo.
7) Il Padiglione Italia di Expo. Copsti saliti da 63 a 92 milioni (Corriere della sera, pagina 23)
Mancano 28 giorni all’inizio dell’Expo dove sono attesi oltre 20 milioni di visitatori: e nel frattempo, a lavori da ultimare, si scopre anche che la cifra prevista per realizzare il Padiglione Italia (che comprende il Palazzo, la Lake Arena, gli edifici del «cardo», la via delle regioni e delle eccellenze italiche) era di 63 milioni, ma ora è lievitata al costo finale previsto di 92 milioni, comprensivi delle spese per l’aumento di un piano delle palazzine deciso in un secondo momento e, soprattutto, del sovrapprezzo imposto dall’accelerazione dei lavori, resa necessaria per recuperare i molti – troppi – ritardi…
8) Renzi contro Bersani. «Non accetto altri veti» (la Repubblica, pagine 10, 11, 14 e 15)
Ancora una volta Renzi torna ad esortare Bersani a “stare sereno”. «I numeri ci sono – replica alle polemiche di questi giorni il premier – e dopo Pasqua il clima sarà più sereno». Allora si è trovata la quadra che accontenta tutti sull’Italicum? Forse il presidente del consiglio andrà incontro alle richieste della minoranza Pd? Tutto il contrario, scrive argomentando e citando l’articolista di Repubblica: «Quella di Bersani è una polemica pretestuosa – spiega Renzi e riporta la Repubblica, parlando con i suoi collaboratori – ha sbagliato i toni. E noi andiamo avanti». Tanto per cambiare… E i margini di una trattativa dialogante si fanno sempre più esigui…
9) Romani in piazza contro i rom. Marino si sveglia: «Via chi ruba» (il Tempo, pagine 2 e 3)
Il quotidiano capitolino dà notizia del boom di adesioni al corteo del prossimo 24 maggio organizzato da 52 quartieri per dire no ai campi nomadi che costano 24 milioni l’anno e arrecano forti disagi ai cittadini legati a criminalità, sicurezza e degrado dell’ambiente. Intanto Marino deve assestarsi su posizioni più onsone in merito all’assalto ai vigili a La Rustica»…
10) Tra telent e partigiani orgni rete è buona. Saviano va con la De Filippi. Dai nemici di Gomorra agli «Amici»… (Il Tempo, pagina 1)
La nuova accoppiata televisiva stavolta mette a braccetto la Mida degli ascolti Mediaset Maria De Filippi e lo storico partner di Raitre di Fabio Fazio, Roberto Saviano. E il super “titolato” (sinistra) scrittore di Gomorra scende nell’agone mediatico del talent, spostandosi, come recita il titolo del sapido corsivo in prima pagina sul quotidiano romano, «Dai nemici di Gomorra agli Amici»…