I quotidiani dell’11 aprile visti da destra: i 10 articoli da non perdere
Le polemiche sul documento di Economia e finanza presentato dal Governo Renzi con il bluff del tesoretto, la strage al palazzo di giustizia di Milano con le relative polemiche sulla sicurezza e il “grido di dolore” dei magistrati che si sentono “abbandonati”, lo strappo oramai definitivo tra Fitto e Berlusconi, gli sviluppi dell’inchiesta di Napoli sono le notizie più in evidenza sui quotidiani di oggi 11 aprile.
1) Renzi si compra anche il voto delle Regionali (Libero pagina 7)
Colpo da illusionista, scrive il direttore Belpietro a proposito del tesoretto da 1,6 miliardi uscito come un coniglio dal cilindro di Renzi. Un tesoretto da utilizzare per un altro provvedimento stile bonus 80 euro. Un abile colpo in vista dei sondaggi che lo danno in calo alle prossime Regionali? Sarebbe l’ennesimo effetto speciale che peggiorerà i conti senza far salire i consumi.
2) Oltre la decenza, Renzi intervenga ( Il Sole 24Ore, pagina 1)
Anche l’autorevole quotidiano econoico boccia l’operato del governo. Per la copertura del tanto strombazzato Jobs Act c’è il rischio concreto di un aumento di contributi a carico delle aziende. Un meccanismo perverso: «C’è un livello di decenza sotto il qualenon si dovrebbe mai scendere», si legge.
3) Così il killer studiò i percorsi della strage ( Corriere della Sera, pagina 2)
Il piano ideato dal pluriomicida Giardiello viene ricostruito passo passo dal quotidiano milanese: dalla familiarità con cui si muoveva all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano, alle vie di fuga, all’arma portata con sé. Un vicenda che offre il destro a chi come Celentano (ma come chiunque sia dotato di buon senso) esclama “Governo, dove sei?”. A corredo, quindi, interessante commento di Luigi FErrarella -“Le amnesie su giustizia e sicurezza”- che inizia cos’: «Va bene tutto, ma la meravigliano».
4) Le toghe usano la tragedia per la solita battaglia di Casta (Libero, pagina 3)
Mario Giordano analizza il grido di dolore dei magistrati da un punto di vista diverso da altri quotidiani: Csm e sindacati, scrive attribuiscono il gesto di un folle al “clima d’odio” che mette a rischio l’incolumità dei giudici. Anche altri commentatori avevano adombrato il fatto che si fosse caricata di troppi significati il gesto imprevedibile di un folle. Giordano sente “puzza di difesa corporativa” in quelle parole.
5) «Berlusconi è già nella storia, ma deve lasciare la politica» (Libero, pagina 10)
Intervista di Giancarlo Perna a tutta pagina a Marcello Veneziani, l’intellettuale e scrittore che analizza quello che definisce il “tramonto berlusconiano»”. «Silvio seleziona gli uomini alla rovescia», dice. Di questa fase del Cavaliere non gli piace la “pascalizzazione” sui temi etici, come la famiglia”. “Invee di fare politica», lamenta Veneziani, “si muove per fatti personali. Appoggia governi che poi abbandona. Poteva puntare su un’uscita più maestosa, ma…».
6) Matteoli: “Un grandissimo errore perdere Raffaele” (Corriere della Sera, pagina 15)
Sulla rottura ormai quasi del tutto consumata tra Fitto e Berlusconi interviene il senaore azzurro Matteoli che ha fatto dell’arte della mediazione uno stile politico. Infatti non si arrende: «Mi spenderò fino all’ultimo minuto utile». Per Mattoli «in politica margini di ricucitura esistono sempre a patto che ci si incontri, si parli e si ragioni». «Raffaele è troppo intelligente per tirare troppo la corda».
7) “Ncd, il partitino inafferrabile che va con tutti e con nessuno” (la Stampa, pagina 8)
Mattia Feltri analizza il caso del Nuovo Centrodestra, all’interno del quale spicca la posizione chiara di Nunzia De Girolamo, critica rispetto alle troppe geometri variabili di una politica inafferrabile. Critica e ironica anche sul metodo con cui è stata “defenestrata” dal ruolo di capogruppo: «Una carica che le è stata tolta così come le è stata data”, ironizza su twitter, per nomina e non per voto. Così come la fusione con l’Ucd è stato il frutto di un accordo tra Cesa e Alfano davanti a un notaio. Nell’articolo si analizzano futuro e prospettive del partito di Alfano.
8)Italicum, il voto di fiducia spacca il governo e il Pd (il Giornale, pagina 12)
Il premier vuole blindare la legge elettorale. La minoranza dem onsorge, protesta e borbotta anche il Ncd. Brunetta annuncia: “Ne vedremo delle belle”. Ecco la sceneggiatura di un dibattito sulla legge elettorale sulla quale si vocifera che il premier Renzi volglia mettere la fiducia.
9) Stipendi, sprechi e spese è azze: così sbanda l’autobus romano (Il Tempo, pagine 2 e 3)
Il quotidiano romano apre con un’inchiesta. Un dossier sull’Atac fa luce sulle follie del carrozzone del trasporto. Con i mezzi a pezzi e con le corse dimezzate, i dirigenti si fanno pagare pure il caffè. Spiccano in questo sfacelo gli stipendi fino a 325mila euro per i “paperoni” della dirigenza. Sprechi folli e appalti sospetti completano un quadro desolante.
10)Le foto dell’enclave nazista vicino a New York (il Giornale, pagina 31)
Un sito statunitense segnalato dal Daily Mail ha pubblicato le foto di quello che fu il “piccolo” quartiere nazista a breve distanza da New York. Si chiamava Camp Sigfried e negli anni 30 c’era una Adolf Hitler Street. Se il nazismo non c’è più è stato merito soprattutto dell’arsenale delle democrazie occidentali, scrive Matteo Sacchi, ma la documentazione è interessante per segnalare il grado di fascinazione che il nazismo aveva prima dello scoppio della guerra. Un argomento tabù di cui come sempre ogni tanto spunta qualche dettaglio utile per il quadro storico.