Allerta del procuratore Lo Voi: alto il rischio di terroristi infiltrati sui barconi

17 Apr 2015 14:25 - di Roberto Frulli

Chissà se ora la Boldrini e tutta la compagnia cantante di razzisti al contrario se la prenderà con il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, “colpevole” di aver lanciato l’allarme sul rischio immigrazione e sulla possibilità che dentro i barconi si nascondano, fra i clandestini, soggetti pericolosi, magari jihadisti o foreign fighters che cercano di rientrare in Italia dopo essersi addestrati nei campi paramilitari dell’eversione islamica.
«E’ un fatto davvero terribile quello che è accaduto in mare nel Canale di Sicilia. Certo, se quello che emerge dalle prime indagini e dai racconti sei superstiti dovesse essere accertato, tutto questo getterebbe una luce nuova, particolare sulla pericolosità di certi arrivi. Non fosse altro perché è la prima volta che questo accade», avverte Lo Voi. parlando dei 12 cristiani uccisi da 15 immigrati islamici.
«L’inchiesta è ancora alle prime battute – aggiunge il procuratore capo di Palermo – gli arrestati sono stati sentiti più di una volta, anche in carcere. E anche i loro accusatori sono stati riascoltati dai magistrati che compongono il pool che si occupa di immigrazione. Ancora abbiamo molto da lavorare per ricostruire esattamente come sono andate le cose. Non abbiamo alcun elemento, allo stato, che possa farci ritenere» che tra i profughi possano infiltrarsi elementi delle organizzazioni terroristiche.
Quel che è certo è che la Procura di Palermo ha chiesto al gip la convalida dei fermi dei 15 migranti accusati dell’omicidio, per motivi religiosi, di 12 nigeriani e ghanesi, tutti cristiani uccisi per la loro fede religiosa, con i quali si erano messi in mare per raggiungere le coste italiane.
Il giudice per le indagini preliminari avrà 48 ore di tempo, dall’arrivo dell’istanza per fissare l’udienza che vedrà alla sbarra i 15 killer dei cristiani uccisi. Il pm titolare dell’indagine, Renza Cescon, ha sentito fino a tarda notte i superstiti che hanno accusato i compagni di viaggio poi fermati. Gli immigrati hanno ribadito quanto raccontato alla polizia al momento dell’arrivo a Palermo e cioè di avere intrapreso il viaggio per l’Italia in 100 e che, a un certo punto della traversata, sarebbe scoppiata una lite. Un gruppo di compagni di viaggio, in francese, avrebbe chiesto loro se erano cristiani e avrebbe reagito alla risposta positiva aggredendoli e buttandoli in mare. I racconti dei superstiti sono al vaglio degli inquirenti ma 15 indicati come gli autori dell’omicidio – provenienti dal Mali, dal Senegal e dalla Costa d’Avorio – sono stati tutti fermati.

Le reazioni: mostruoso il silenzio di Renzi

E, per Giorgia Meloni, è la prova inoppugnabile «che dalla Libia stanno entrando in Italia migliaia di fanatici integralisti islamici. Il tutto con l’inaccettabile complicità dello Stato italiano, guidato dal governo dell’immigrazione incontrollata che dovrebbe invece intervenire a sostegno del governo legittimo libico per riprendere il controllo delle coste e bloccare gli sbarchi. Fratelli d’Italia chiede al Governo di venire immediatamente a riferire in Aula sui rischi alla sicurezza che l’arrivo di questi fanatici islamici e possibili terroristi comportano».
Parla di «scontro di civiltà» Maurizio Gasparri che sollecita «un blocco navale da decidere con immediatezza sotto l’egida delle autorità internazionali», l’unica opzione che «può fermare la tragedia in atto».
«Da mesi ricorda assistiamo a massacri religiosi attuati da califfati e fondamentalisti islamici in Libia, Nigeria e Medio Oriente. Qualcuno nega che ci sia uno scontro di civiltà? Cos’altro deve accadere? La resa di fronte all’immigrazione clandestina ha determinato l’aumento di trenta volta del numero di morti nei primi mesi del 2015 rispetto ad analogo periodo dell’anno precedente. Stiamo assistendo inerti all’esplosione di un odio interreligioso e interetnico. Il procuratore di Palermo parla giustamente di personaggi pericolosi che entrano in Italia, ma solo adesso lo si scopre? Sono questi i risultati della politica di resa all’immigrazione clandestina attuata dal governo Renzi. Avevano detto che Mare nostrum sarebbe finito e invece con Triton non è cambiato nulla e i morti in mare sono aumentati. Tra l’altro da Bruxelles fanno sapere che non c’è accordo per rafforzare Triton e quindi l’Italia deve sbrigarsela da sola».
«Il silenzio di Renzi sulla tragedia si è consumata nel Mediterraneo è semplicemente mostruoso. Di fronte a un episodio di tale gravità non sente alcun dovere di solidarietà e di impegno politico per porre fine a questo doppio dramma che si consuma nel Mediterraneo e sulle nostre coste, l’immigrazione clandestina e il sacrificio di cristiani gettati in mare per la loro appartenenza religiosa», s’indigna Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia.
Anche dalla Cei arriva una dura reprimenda contro Renzi e l’immobilismo dell’Unione Europea: non trovare soluzioni alternative «all’intervento armato» o alle «braccia allargate», è per i paesi europei «un modo elegante per lavarsi le mani di fronte ad una dramma che sarà sempre più insopportabile dall’Italia», accusa il segretario generale Cei, monsignor Nunzio Galantino, parlando di immigrazioneRadio Vaticana.

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