Isis: un battaglione di donne jihadiste. Che guadagnano più degli uomini
Sono giovani, armate fino ai denti e, soprattutto, guadagnano più di molti loro commilitoni maschi: sono le jihadiste dello Stato islamico (Isis), per lo più europee e russe, membri della nuova brigata femminile creata di recente a Raqqa, “capitale” siriana dell’autoproclamato califfato islamico, per condurre arresti, perquisizioni e operazioni speciali in aree riservate a sole donne. In un contesto ideologico dove la promiscuità di genere è considerata illecita, l’Isis aveva già formato delle unità di jihadiste. Ma queste non erano state strutturare come sono oggi. Il “Battaglione Khansa“, dal nome di una poetessa araba dei primordi dell’Islam, è formato da donne provenienti per lo più da Francia, Gran Bretagna, Belgio e Russia. La maggior parte non sono siriane e non parlano bene l’arabo, scrive l’autorevole quotidiano al Hayat che cita fonti di stampa locali provenienti da Raqqa.
Le donne jihadiste
Dal capoluogo settentrionale siriano le truppe governative siriane si erano ritirate agli inizi del 2013. E poche settimane dopo i jihadisti dell’Isis si erano impadroniti della città a metà strada tra Aleppo e il confine con l’Iraq. Da allora i jihadisti controllano Raqqa e la sua regione anche con l’imposizione di rigide norme basate su un’interpretazione rigida delle fonti giuridiche dell’Islam. Secondo le fonti, le miliziane del Battaglione Khansa arrivano a guadagnare più di loro colleghi uomini, ricevendo al mese una paga che va dai mille ai 1.500 dollari. Un miliziano dell’Isis dei quadri medio bassi prende dai 250 ai 500 dollari, secondo informazioni concordanti provenienti dalle zone siriane controllate dallo Stato islamico. Nelle ultime settimane, l’Isis ha aperto un ufficio di arruolamento dedicato alle donne desiderose di unirsi al Battaglione Khansa. Le condizioni sono semplici: bisogna essere nubili e avere un’età compresa tra i 18 e i 25 anni.
Il battaglione
Finora il battaglione conta un migliaio di donne, chiamate soprattutto a operare lì dove gli uomini, secondo le prescrizioni islamiche, non possono arrivare: durante le retate nelle case, ai posti di blocco, nelle ispezioni nei luoghi pubblici e persino nelle “visite a sorpresa nelle cliniche ginecologiche”. Le fonti da Raqqa rivelano i nomi delle comandanti più in vista delle varie brigate del Battaglione. Molte di loro sono mogli di leader militari dell’Isis. Accanto a Sawsan Obeid, anche nota come Umm Ahmad (madre di Ahmad), 40 anni, ci sono Qadiya Allush (Umm Hasan) e la pachistana Aqsa Muhammad. Alcune brigate, come quella chiamata Katiba Umm al Amara, sono composte al 90 per cento da non arabe, mentre altre di più recente creazione come quelle dirette rispettivamente da Umm Miqdad e dalla tunisina Umm Rayan sono composte in larga parte da arabe.